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 2015  maggio 15 Venerdì calendario

TROPPO

«Ciclo finito? I cicli si possono anche riaprire e mi auguro di riaprirlo. La società conosce il mio pensiero da tre mesi. A un certo livello probabilmente prevale la fisicità. Ma con queste risorse abbiamo fatto anche troppo» (Vincenzo Montella dopo la sconfitta col Siviglia).

MONTAGNA «Si vive gustando ogni giorno che passa. Cerco di divertirmi, faccio di tutto per cambiare la situazione: c’è attesa nei confronti della rinnovata partnership tra la McLaren e la Honda. Siamo partiti dal fondo, stiamo scalando una montagna e lo stiamo facendo in maniera più veloce di quanto tanti immaginavano» (Fernando Alonso).

GHIACCIO «Perché la Finlandia è terra di grandi piloti? Il nostro circuito kart è di alto livello e molto selettivo. Chi vince, e va avanti, ha buone possibilità di diventare un pilota importante. L’altra ragione è nella nostra natura: abbiamo ottime strade, ma guidare sul ghiaccio diversi mesi dell’anno ci aiuta. È un’ottima scuola» (Valtteri Bottas).

TRIPLO «Mio padre Jorge è stato uno da 2.10 in alto. Insegnante di educazione fisica, lavorava in un impianto polisportivo di Santiago, mi faceva correre e saltare su un campo da baseball. Mamma Rosa Iris faceva la ballerina. Ho due fratelli e una sorella maggiori: lei ha provato il triplo, ma si è rotta una caviglia e ha smesso» (il cubano Pedro Pablo Pichardo, che venerdì scorso a L’Avana ha segnato il suo record personal nel triplo, 17.94, sesta prestazione mondiale all-time).

CALMANTI «Nelle azioni normali ho una mobilità della spalla sinistra quasi perfetta, ma sento tanto dolore. Ma quello si può controllare. Sicuramente dovrò prendere dei calmanti. Il dottore Zasa vorrebbe darmi subito una piccola dose, per vedere come reagisco e dormire un po’. Io preferisco fare il primo turno senza prendere nulla per capire come e dove mi fa male» (Andrea Iannone, caduto martedì nei test Ducati al Mugello).

ATTENZIONI «Se penso di meritare qualche attenzione in più? Io sono arrivata da poco al vertice, è chiaro che la Williams e la Sharapova abbiano molte più attenzioni, sono sul circuito da tanti anni e sono grandissime campionesse. Ma credo che alla fine la forza e la grandezza di un’atleta dipendano dai successi che ottiene e nient’altro» (la tennista numero due al mondo Simona Halep).