Fa.P., Il Sole 24 Ore 15/5/2015, 15 maggio 2015
CREDEM
Le trimestrali sfornate in questi giorni dalle banche italiane dicono che gli utili sono in crescita e il 2015 si preannuncia positivo, per la prima volta dopo 4 anni di perdite aggregate, per il sistema bancario come ha ricordato di recente Prometeia. Ma se per molti questo è l’anno della svolta, c’è una banca per la quale la svolta non ci sarà. Non ci sarà solo perchè non c’è mai stata crisi. La banca è il Credem che mostra di essere un vero unicum (positivo) nel panorama bancario. Tra le quotate principali è il solo istituto che non ha mai chiuso un bilancio in perdita dal 2009 in poi. Anzi negli anni della crisi ha visto gli utili quasi raddoppiare da 78 milioni del 2010 ai 151 milioni del 2014. Non c’è istituto che abbia fatto meglio. Si dirà che l’ha fatto riducendo i prestiti e quindi il rischio credito come hanno fatto tutti. E invece no. Al contrario gli impieghi sono saliti di ben 4 miliardi tra il 2009 e il 2014 (+23%) senza che salissero, come è avvenuto invece per tutti ,le perdite sui crediti malati. Anche qui Credem mostra di essere un caso unico, con rettifiche su prestiti rimaste pressochè invariate nei 5 anni della crisi bancaria. Ecco perchè ha fatto sempre utili quando tutti, chi più chi meno, mostravano perdite. Sa di miracolo il fatto di continuare a erogare credito, aumentandolo anzi, senza incorrere in un aumento di sofferenze e quindi svalutazioni. Miracolo o forse solo una «sana e prudente gestione del credito», che è la prima missione di un banchiere. Una lezione da mandare a memoria quella della banca di Reggio Emilia.