Thomas Leoncini, Style, il Giornale 14/5/2015, 14 maggio 2015
SALARIO MINIMO E TEDESCHI FURBETTI
In Germania dal primo gennaio 2015 è entrato in vigore il salario minimo obbligatorio, ma succedono cose che dai tedeschi non ti aspetti, almeno per garanzia di stereotipo: per non pagare 8,50 euro l’ora, i proprietari di un noto cinema di Norimberga hanno mandato una mail a tutti i loro dipendenti per informarli che la paga sarebbe rimasta la stessa. Fin qui potreste tacciarli come semplici trasgressori, ma il Die Zeit scrive che in una nota della mail i proprietari invitavano i dipendenti ad accettare il rimborso aggiuntivo in pop corn e Coca Cola. Quindi paga misera e pop corn aggiuntivi per fare pari patta! Una bella strizzatina di occhio ;) l’avranno inserita nella mail? Ma per i tedeschi non sono gli italiani i soliti «mastruzzoni» che pur di non pagare qua e non pagare là sono disposti a violare la legge con estrema naturalezza?
Comunque non è finita qui: molte compagnie di taxi tedesche si rifiutano di pagare la tariffa piena per i tempi d’attesa e per le corse a vuoto, contano quindi solo il tempo effettivo di trasporto dei clienti: ecco che gli 8,50 euro orari si sgonfiano e non diventano più un peso per i datori di lavoro. Ci sono poi anche proprietari di centri benessere che sono disposti a donare ai dipendenti massaggi rilassanti come compenso per raggiungere la soglia prevista dal salario minimo. Ma passiamo ai distributori di giornali: ad oggi devono pagare solo il 75% del salario minimo. Bel vantaggio, no? Certo che no: la maggior parte cerca di sottrarsi anche a quest’obbligo: a Siegen il distributore vuole sostituire i suoi corrieri con dipendenti minorenni, dato che per loro il salario minimo non è previsto. Peccato che i minorenni, sempre secondo la legge tedesca, non possono lavorare di domenica; ma la soluzione dei tedeschi furbetti non si è fatta attendere: l’editore ha addirittura cambiato il giorno di uscita di un settimanale di annunci economici pubblicato a Siegen!
Ci sono poi datori di lavoro che spalmano il pagamento della tredicesima nel corso dell’anno, includendola nel conteggio del salario minimo. Altro bel trucchetto, no? La confederazione dei sindacati tedeschi ha aperto un numero verde che fa consulenze sul salario minimo e a nemmeno due mesi dall’entrata in vigore del decreto sono stati denunciati centinaia di migliaia di casi. Anche molte associazioni sportive, come quella di Soest che gestisce una squadra di pallamano stanno vivendo mesi drammatici. Il 14 gennaio i giocatori hanno dovuto partecipare a una riunione d’emergenza durante la quale il direttore ha annunciato che gli allenamenti sarebbero stati sospesi. Motivo? Quasi tutti i giocatori dell’associazione sono dilettanti e ricevono un compenso basso, ma alcuni revisori aziendali hanno spiegato che la società deve garantire loro la stessa paga oraria degli altri dipendenti. Risultato? La chiusura del centro.
L’oro europeo per il salario minimo più alto spetta al Lussemburgo, che registra un mensile lordo di 1921 euro per lavoratore, seguito dal Belgio con 1501 euro e dai Paesi Bassi con 1485 euro. Anche la Francia ha un salario minimo di tutto rispetto: 1445 euro lordi. E recentemente François Hollande è stato bacchettato pure da Alain Roumilhac, il presidente di Manpower group (multinazionale statunitense leader nel settore delle risorse umane) che dalle pagine di Le Monde ha dichiarato: «Il salario minimo è un grosso freno all’occupazione giovanile perché i non qualificati si integrano male, in quanto è difficile inserirli nel mercato del lavoro al livello degli altri».