Massimo Lopes Pegna, La Gazzetta dello Sport 14/5/2015, 14 maggio 2015
CARUANA TORNA AMERICANO
Se nel calcio fanno rumore i trasferimenti milionari dei big fra squadre di club, negli scacchi i soldi (neanche troppi) possono far cambiare bandiera senza grossi problemi di regolamenti, passaporti e cittadinanze. Oggi gareggi per l’Italia con uno stipendio da 80 mila euro, domani puo i accettare le offerte di altri Paesi come Stati Uniti o Azerbaigian. Proprio come è appena successo a Fabiano Caruana, appena 22 anni e numero tre del mondo, destinato, secondo chi se ne intende, a diventare il nuovo n.1 degli scacchi. Un tweet ha ufficializzato il cambio di maglia: «Notizia importante, ho deciso di giocare ancora una volta per gli Usa», ha cinguettato. Il passaggio è solo questione di quattrini: cinquantamila euro alla federazione italiana, 5 mila a quella internazionale e il gioco è fatto. Oltre a un sontuoso stipendio per Fabiano. Una vera mazzata per la nostra federazione. Ma c’era da aspettarselo. Perché Caruana, nato a Miami da genitori italiani e doppio passaporto, è corteggiato da tempo dalla sua prima patria. Soprattutto dal filantropo e miliardario Usa, Rex Sinquefield, che dà il nome al prestigioso torneo di St.Louis dove lo scorso settembre l’ex azzurro aveva sbaragliato una lista zeppa di supercampioni con 7 vittorie consecutive e 8.5 punti sui 10 disponibili. A mettere i bastoni fra le ruote agli americani aveva provato l’Azerbaigian offrendo al nostro Gran Maestro 400 mila dollari all’anno. Poi gli Usa devono aver fatto di meglio. Ora hanno in squadra anche l’ex giapponese e n.4 del mondo, Hikaru Nakamura, e l’ex filippino n.7, Wesley So, pronti a dare battaglia al Chess Olympiad che si disputerà il prossimo anno in Azerbaigian e che non vincono dal 1976.