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 2015  maggio 01 Venerdì calendario

RED LAMPS

All’inizio della Prima guerra mondiale gli alti comandi britannici avrebbero voluto imporre la castità totale ai soldati. In una missiva ai contingenti inviati in Belgio nell’agosto 1914 il ministro della Difesa britannico, Lord Horatio Kitchener, sosteneva: «Nel corso di questa vostra nuova missione potreste venire attirati dalle donne e dal vino. Ma voi dovrete resistere ad entrambe le tentazioni». Ben presto, però, l’ordine venne del tutto ignorato. Anzi, gli alti comandi inglesi cominciarono a pensare che i bordelli potessero essere utili al morale della truppa. D’altra parte nei comandi belgi e tedeschi già esistevano bordelli, regolamentati e controllati. Così anche i britannici ebbero le loro «maisons tolérées». C’erano quelle «a luci rosse» (red lamps) per la truppa semplice: locali miseri, con una branda, un lenzuolo e una coperta. Ma anche le «lampade blu» (blu lamps), riservate agli ufficiali, in locali lussuosi, con champagne e talvolta anche un buon cuoco. Anche i tedeschi disponevano di un sistema molto simile, e quando le truppe alleate, ormai nel 1918, liberarono il territorio belga, gli inglesi mandarono i loro soldati negli stessi bordelli usati poco prima dai nemici. Nelle case di tolleranza dell’esercito tedesco il lavoro delle donne era stato pensato e organizzato già da un ventennio. Ogni bordello veniva visitato regolarmente dagli ufficiali sanitari, che avevano controllato la diffusione delle malattie veneree: alla fine i loro malati risultarono la metà di quelli inglesi (più di 150.000). Tra le ordinanze speciali per la truppa c’era anche quella di limitare il piacere a «dieci minuti per volta», specie nelle «ore di punta» della sera (Lorenzo Cremonesi, Sette 1/5).