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 2015  maggio 13 Mercoledì calendario

PERISCOPIO

Dopo essersi dedicato alla sinistra, Renzi ha distrutto anche la destra. Jena. La Stampa.

Ogni tanto ci manca la Santanchè. Una a cui potevi dire quanto ti sta sulle palle senza che il mondo si mettesse a urlare al femminicidio. Daniela Rainieri. Il Fatto.

Il presidente del Consiglio ha ricordato che, se servisse, l’Italia può ancora avvalersi della famosa Clausola Ue. Cioè, nel caso l’Europa ci dovesse chiedere dei soldi, noi possiamo rispondere: Uè, ma che vuò?!. Dario Vergassola, comico. il venerdì.

Se Hillary fosse eletta presidente degli Usa sarebbe la prima donna a sedere alla Casa Bianca. Ai tempi di Bill stavano in ginocchio. Edelman. Il Fatto.

Presentata la Carta di Milano sull’alimentazione. C’è scritto: «Venite già mangiati». Spinoza. il Fatto.

Forza Italia, in generale, è in grande difficoltà, divisa, litigiosa perché si è sempre ed esclusivamente basata sul grande carisma di una leadership, un carisma che si è molto affievolito per motivi vari e non tutti dipendenti da Berlusconi. Antonio Martino, ex ministro degli esteri Fi (Mattia Feltri). la Stampa.

Se la ride un prof. che a destra certo non sta, Massimo Cacciari: «Anche all’opposizione Berlusconi rimane il migliore alleato di Renzi. Per i suoi, invece, rappresenta un grosso macigno in mezzo ai binari. Non mangia l’insalata e non la fa mangiare agli altri, come il cane dell’ortolano». Ugo Magri. la Stampa.

Ma tanto, si sa, con questa opposizione, Renzi potrà sbagliare quanto vuole ma gli altri in campo, nannimorettianamente, non vinceranno mai. Claudio Cerasa. Il Foglio.

Forse dovrei mettermi su un barcone a largo di Lampedusa per avere una maggiore assistenza dallo Stato. È una cosa indegna quello che succede in Italia. E ormai io spero che mi prenda un colpo il prima possibile perché non so cosa posso fare in questa situazione. E devo pure sperare che qualcuno mi faccia un funerale: perché lo Stato paga la bara ai clandestini ma a noi no. Leopoldo Mastelloni, attore, Adnkronos.

Tra pochi mesi ci saranno le elezioni politiche anticipate, è chiaro. Il Pd si spacca in due, nasce Democrazia proletaria. Civati, Cuperlo e soci portano via un 10% di voti. Altro 10% questo nuovo partito lo porta via a Grillo. Tanti di Forza Italia votano Renzi, per cui ecco i risultati: Pd Renzi presidente 51%; M5S 15% (anche meno); Fronte nazionale Salvini premier 25%. Dispiace dirlo, ma Forza Italia si spacca in due, un po’ con Renzi, un po’ con Salvini. Renzi sarà premier, Berlusconi nominato ambasciatore dell’Unione Europea all’Onu. Maurizio Milani, scrittore satirico, Lettere d’amore. Wingsbert House editore.

Il caso Lubitz, il giovane pilota tedesco che si è suicidato in aereo uccidendo i suoi passeggeri è interessante per spiegare che cosa sta succedendo con l’abuso degli psicofarmaci. Il suo spettacolare suicidio mette insieme il senso di fallimento esistenziale e una sorta di delirio di onnipotenza: una condizione tipicamente iatrogena, ossia provocata dai farmaci. Qualcuno mi provoca: ma tu che fai, non dai pillole? Ma certo che le do, ma con parsimonia e solo nelle condizioni gravi. E bisogna sospenderle appena è possibile. L’assunzione prolungata modifica l’equilibrio chimico del cervello che sempre più dipenderà da quella sostanza. Piero Cipriano, psichiatra, autore de Il manicomio chimico Elèutera (Simonetta Fiori). la Repubblica.

Mi diedero il numero di Sonego, lo sceneggiatore storico di Sordi. Telefonai. Passammo ore al telefono, al primo colpo. Poi ci vedemmo a Venezia, lui non frequentava il Festival del cinema da anni. Era un po’ stordito dall’atmosfera, ma di straripante simpatia. Una sera, una sola sera, andammo a cena. E vidi, finalmente liberato dalle sue diete, dal controllo di sua moglie e dei suoi gendarmi travestiti da medici, il Sonego delle osterie del dopoguerra. Godeva e al tempo stesso, con la sola forza del rimpianto, faceva paura: «Cazzo, tutte le cose buone fanno male, che peccato non poter mangiare sempre i fagioli con le cotiche». Mangiava e raccontava, con la sua faccia da povero e intorno il mondo si fermava. Sembrava un fotogramma di C’eravamo tanto amati, quando a cena dal «re della mezza porzione», disgraziati e nobili decaduti in trattoria fanno a gara ad addentare la vita riempiendo l’aria di storie. Tatti Sanguineti (Nanni Delbecchi e Malcom Pagani), Il Fatto.

Il grande corridore Gino Bartali aveva già 75 anni ma era ancora lucidissimo e dimostrava una fame da adolescente. Bruciò una portata dopo l’altra, come una stufa a pellet. Ordinò anche una bottiglia di Barbera, che si scolò da solo, con l’avvertenza finale di lasciarne due dita sul fondo per ragioni di urbanità. Conclusa la strippata, salutò, s’infilò di nuovo nella sua Golf e schizzò via. Seguiva le tappe del Giro così, da solo, guidando la propria macchinina fino al traguardo. Noi con l’ammiraglia del Corriere, una Fiat Croma, non riuscimmo a tenergli dietro. Sempre andato di fretta, il Ginettaccio. Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, I buoni e i cattivi. Marsilio.

Dice Procacci, sovrintendente alle Belle arti di Firenze: «No, no, al momento dell’alluvione lo Stato ci dette molti aiuti... Ma il più efficace fu l’esenzione (per un anno) dalle procedure richieste dalla legge. Per un anno, tutto andò liscio e alla svelta si poterono fare, in tre ore, delle case che, stando alle procedure normali, avrebbero richiesto tre anni...». È chiaro: l’Italia funziona solo quando non funzionano le leggi, e forse è per questo che se ne sfornano più di qualunque altro Paese al mondo. Indro Montanelli: I conti con me stesso». Rizzoli.2009.

Dei romani Gogol, l’autore del Naso, assimilò tutte le golosità. Gli piacevano il parmigiano, i maccheroni, i ravioli, i broccoli romani, l’abbacchio, il marsala, il caffè con la panna, il latte di capra mescolato con il rum, bevanda che egli aveva scherzosamente ribattezzato «gogol-mogol», lo zucchero e i dolci in tutte le forme. Se la spassava, insomma. Ma quietamente, romanamente, ben lontano dalla frenesia, più simile a un lavoro, che durante il periodo passato a Parigi (la tappa del suo viaggio europeo immediatamente precedente a Roma, che lui chiamava «la Babele francese»), lo aveva del tutto sfinito e irritato. Nicoletta Tiliacos. il Foglio.

Non toccheremo la carta. E nemmeno la Plastica e il Metallo. Massimo Bucchi. il venerdì.

È capace di tutto. Ma non gli riesce niente. Roberto Gervaso. il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 13/5/2015