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 2015  maggio 12 Martedì calendario

WIRTSCHAFTSWOCHE TUTTO NUOVO

Berlino
Ci ha impiegato sette mesi Miriam Meckel per presentare la sua creatura. In ottobre, prima donna a dirigere una pubblicazione economica, fu nominata Chefredakteurin, direttrice appunto, di Wirtschaftswoche, il settimanale più autorevole del settore, con il compito di cambiar rotta. Non ha agito con fretta, i cambiamenti sono stati continui di mese in mese, e infine venerdì scorso la rivista è apparsa in edicola.
Altra novità annunciata: fino al 2006, WiWo, come è chiamato per brevità, usciva al giovedì, poi si scelse il lunedì, mentre gli abbonati lo ricevevano il sabato.
I lettori abituali, manager, politici, uomini della finanza, avrebbero dovuto trovare sul nuovo numero le novità della settimana che li attendeva, ma avevano poco tempo, la mettevano da parte in attesa del weekend, e WiWo risultava ovviamente invecchiato. Se d’ora in poi lo avranno in mano il venerdì, potranno dedicare alla lettura il sabato e la domenica. Quanto agli abbonati, subivano i capricci della posta: non c’è paragone in fatto di puntualità con la nostra, ma non è più quella di una volta, in molte case il postino passa all’inizio del pomeriggio. E gli abbonati magari erano già in viaggio per la casa di campagna. Si spera di risollevare la tiratura, in continuo calo: in media, poco meno di 150 mila copie vendute e 900 mila lettori. Non abbastanza per la Germania.
Nel 2012 si era ancora sopra le 180 mila copie vendute.
Cambiare il giorno d’uscita non basta, perché il weekend comincia a essere affollato. Anche Der Spiegel appare in edicola il sabato mattina, invece che alla domenica, e altri settimanali ne stanno seguendo l’esempio. Il compito di Frau Miriam è di cambiare stile e contenuti, una battaglia non facile. Quali notizie economiche dare in esclusiva? Vengono già bruciate in tempo reale dalle edizioni online o dai blog specialistici. Gli scoop sono ormai rari o scomparsi. Anche il quotidiano economico Handelsblatt si trova in difficoltà, mentre il Financial Times Deutschland ha dovuto chiudere le pubblicazioni.
Miriam Meckel, 48 anni il prossimo luglio, è versatile, autrice di libri di successo, un passato in politica (sottosegretario per i socialdemocratici in Nord Renania Westfalia, la regione dove è nata), molto abile nel talk-show televisivi. Inoltre è coraggiosa: in un libro ha confessato la sua sindrome burn-out, non è una colpa essere esaurita per il troppo lavoro, e ha fatto outing rivelando il suo lungo rapporto (dal 2007) con Anne Will, conduttrice tv di successo. Non uno scandalo per la Germania, ma sempre una sfida.
Già dalla copertina WiWo si presenta più arioso e accattivante. La grafica è sempre stata di alto livello, ma, diciamo, più pesante e forse meno visibile in edicola. Il tema è l’industria automobilistica, fattore principale di successo del made in Germany, ma quali sono le insidie in un futuro prossimo? Quindi un editoriale sulla politica dell’Eu per lanciare l’economi digitale, ma che in Germania si scontra con lo scandalo dei servizi segreti che abusano nell’intercettare i cittadini e le imprese. Lo spionaggio industriale provoca gravi danni. L’impaginazione predilige spazi bianchi, il lettore non si trova più davanti a pagine fitte di testo, ma in realtà gli articoli non sono più brevi.
La sfida, ovvio, è sui contenuti. Se è quasi impossibile essere originali su analisi e dati, allora si dà voce ai protagonisti. Cosa pensano manager, politici e addetti ai lavori. Non le classiche interviste, con sbandate sul privato (a chi interessa se il direttore generale va a pesca di trote o in barca a vela?), ma interventi diretti dei protagonisti della società tedesca. A un domanda si può sfuggire, se devi firmare un commento di una colonna qualcosa di concreto dovrai pur dirlo. E Frau Meckel lancia in campo anche la sua squadra, quasi tutta maschile. Il lavoro di équipe va bene per le inchieste, ma anche nel giornalismo economico va sfruttato il talento di chi sa scrivere bene. WiWo era noioso, oggi è piacevole. Non è poco.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 12/5/2015