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 2015  maggio 12 Martedì calendario

Acqua per Sette - Per la siccità che sta colpendo la California, il governatore Jerry Brown ha ordinato una riduzione del consumo di acqua del 25%

Acqua per Sette - Per la siccità che sta colpendo la California, il governatore Jerry Brown ha ordinato una riduzione del consumo di acqua del 25%. I campi da golf, le università, i cimiteri, dovranno tutti ridurre i consumi, e le aiuole lungo le strade non verranno più annaffiate. Uno spazio di giardini equivalente a 1.150 campi di football verrà sostituito con arredamento urbano a prova di siccità, e chi si ostinerà a conservare l’erba dovrà installare sistemi di irrigazione che limitano le perdite. Molte da 100 a 10.000 dollari. Alcuni divi di Hollywood trasgrediscono il razionamento. Per esempio Jennifer Lopez, Barbra Streisand e Petra Ecclestone, che continuano a tenere verdi i loro prati. Per sprecare meno acqua Kim Kardashian ha promesso di lavare i capelli ogni cinque giorni. Cher ha piantato palme, che non hanno bisogno di innaffiature. Jennifer Aniston ha tolto alcuni filari del vigneto. Julia Roberts ha lasciato seccare parte del prato e installato pannelli solari sul tetto. Ozzy Osbourne e Cameron Diaz non tirano l’acqua quando fanno pipì. Lady Gaga ha donato 25mila dollari per ricerche su nuove risorse idriche. In California si sta costruendo un immenso impianto di desalinizzazione delle acque di mare nella cittadina di Carlsbad. Sarà completato nel 2016 e costerà un miliardo di dollari. Ogni giorno succhierà 400 milioni di litri di acqua dall’Oceano Pacifico e restituirà 54 milioni di litri di acqua potabile: cioè il 10% del fabbisogno della regione. Sarà anche una delle sorgenti di acqua dolce più costose al mondo. Inoltre consumerà più di 35 MW di elettricità (una potenza equivalente al consumo di trentamila case). Per il controllo dell’acqua si stanno svolgendo nel mondo 343 conflitti, alcuni armati. Esempi: Cina, Nepal, India e Bangladesh litigano intorno ai fiumi che sgorgano dall’Himalaya. In Asia centrale, Tagikistan e Turkmenistan stanno costruendo (o vorrebbero farlo) enormi infrastrutture sui corsi d’acqua che minacciano i Paesi a valle, come l’Uzbekistan. Sul Nilo si preannunciano forti tensioni ora che l’Etiopia sta innalzando la Grande diga della Rinascita. Argentina e Uruguay hanno portato alla Corte internazionale di giustizia una disputa sul Rio de la Plata. Messico e Stati Uniti bisticciano per i diritti sul Rio Grande e il Colorado. Siria e Iraq sono ai ferri corti per le acque del Tigri. «Nel principio questo mondo era niente, et che dall’acqua del mare fu batuto come una spuma, et si coagulò come un formaggio, dal quale poi nacque gran moltitudine di vermi, et questi vermi diventorno homini» (la Genesi di Menocchio, mugnaio friulano del XVI secolo). La superficie della Terra è coperta per il 71% da acqua liquida, di cui il 98% si trova negli oceani. Piovono 42.700 chilometri cubi di acqua all’anno. Il bacino del Rio delle Amazzoni, da solo, raccoglie il 16% dell’acqua dolce del pianeta. Un terzo dell’acqua dolce africana è concentrata nel bacino del Congo. Abbiamo accesso allo 0,003% dell’acqua sulla Terra. Esistono 1,4 miliardi di km³ d’acqua tra oceani, laghi, fiumi, ghiacciai e falde acquifere. Le riserve d’acqua dolce corrispondono al 2,5% del totale, di cui il 99,6% è contenuta nei ghiacciai dei poli e in falde sotterranee di difficile accesso. Nove paesi si dividono il 60% dell’acqua: Brasile 5.670 km³, Russia 3.940 km³, Cina 2.880 km³, Canada 2.850 km³, Indonesia 2.530 km³, USA 2.478 km³, India 1.550 km³, Colombia 1.112 km³, Zaire 1.020 km³. All’opposto il Kuwait e il Bahrein con risorse d’acqua quasi inesistenti, Malta 25 km³, Singapore 600 km³, Libia e Giordania 700 km³, Cipro 1.000 km³ (come praticamente tutta l’Africa settentrionale). Il 70% del prelievo risponde al bisogno dell’11% dell’umanità. La Banca Mondiale stima che nel 2050 la quota globale di esseri umani a corto di acqua sarà del 45% (4 miliardi), contro l’8% del 2000. Oggi il 40% della popolazione mondiale deve prendere l’acqua fuori casa (spostandosi anche diversi chilometri) e 1,7 milioni di individui muoiono ogni anno a causa della mancanza d’acqua pulita. Se fosse distribuita equamente sul pianeta, ce ne sarebbe a sufficienza per tutti (6.900 m³ per abitante l’anno). Il 70% dell’acqua consumata sulla Terra va in agricoltura. Gli usi civili assorbono circa il 20%. In una settimana il consumo medio di acqua per una famiglia composta da 4 persone è il seguente: per bere 30 litri, per cucinare 150 litri, per lavare frutta e verdura 60 litri, per per lavare a mano i piatti 200 litri (150 in lavastoviglie), per le pulizie di casa 100 litri, per le pulizie personali 80 litri, per il wc 700, per la vasca da bagno 800 litri (con la doccia 200 litri), per la lavatrice 300 litri. Nell’organismo umano, l’acqua costituisce il 60% del peso corporeo. Il sangue contiene acqua per il 95%. L’urina è in gran parte acqua sterile. Con il sudore (che è acqua al 99,9%) si perdono da uno a tre litri di liquidi al giorno. Per sopravvivere, non si può stare più di tre giorni senza acqua: la perdita di 13 litri d’acqua dal corpo provoca la morte. La luce del sole è formata da tante onde di lunghezza e di colore diversi (tutte insieme formano il colore bianco). Quando le onde attraversano l’acqua del mare, vengono assorbite (alcune più velocemente) e i colori si perdono poco alla volta: scompaiono prima il rosso e il giallo, seguiti dal verde e dal viola. La luce blu, invece, resiste perché ha una maggiore capacità di penetrazione nell’acqua: ecco perché il mare ha questo colore. Per propiziare la pioggia i pescatori di Licata, in provincia d’Agrigento, portano su una barca la statua del patrono Sant’Arcangelo e poi gridano: «Sant’Angilu ò cchiovi ò coddi »(«Sant’Angelo, o fai piovere o ti affoghiamo»). Gli abitanti di Orgosolo urlano al cielo: «Dàdenos abba, Segnore, in custa nezessidade. Si abba no nos das oe, mira chi ti occhimus. Est abba chi ti pedimus, e no crocas de boe» («Date acqua, o Signore, in questa necessità. Se acqua non ci dai, bada che ti uccidiamo. È acqua che chiediamo, e non quarti di bue»). A Bali, in Indonesia, per placare i demoni dell’acqua, gli indù vanno in riva al mare, pregano e fanno offerte di frutta e orchidee. Con una sola sorsata l’elefante può inghiottire fino a otto litri d’acqua. A Benares ogni giorno almeno 60mila devoti praticano il rito sacro dell’immersione nelle acque del Gange. Le acque del sacro fiume sono così inquinate che in certi punti il bacillo coliforme fecale ha raggiunto valori di concentrazione pari a 17 milioni di batteri per litro d’acqua, un valore 340.000 volte superiore al livello accettabile (50 batteri per litro). Nel 1854 un’epidemia di colera colpì Londra. Un medico, John Snow, tracciò sulla mappa della città i luoghi dove vivevano le vittime: 500 casi erano a pochi isolati da una fontana pubblica in Broad Street. Quando alla fontana venne tolto il rubinetto, l’epidemia si bloccò: l’acqua era contaminata dalle infiltrazioni di una fogna e il microbo del colera si diffondeva dalla fontana. L’acqua che si beveva cent’anni fa era molto dura, con tracce spesso abbondanti di ammoniaca, nitrati, nitriti e 5-600 colonie batteriche per centimetro cubico; non c’erano differenze tra le acque degli acquedotti e quelle dei pozzi: spesso tutt’e due si mescolavano con liquami di fogna. Nella Rimini del Trecento era previsto il taglio della mano destra per coloro che avessero danneggiato i condotti dell’acqua. Regole per gustare al meglio l’acqua minerale. Quelle non gaste non andrebbero mai bevute fredde, perché la bassa temperatura anestetizza le papille gustative e nasconde le caratteristiche organolettiche dell’acqua. Le frizzanti vanno gustate fresche, e possono accompagnare cibi conditi: l’effervescenza aiuta a sgrassare la bocca e favorisce la digestione. Il bicchiere giusto per l’acqua minerale: preferibilmente in cristallo, altrimenti va bene anche il vetro, purché contenga almeno l’8% di piombo. Il termine “vodka” è diminutivo-vezzeggiativo di “voda” (acqua, in russo e nelle altre lingue slave) e significa “acquetta”. I medici medievali, convinti che l’acqua facesse male, incitavano i genitori a far bere il vino ai bambini. Nei 64 anni (1647-1511) in cui fu controllato da tre medici, che annotavano scrupolosamente ogni giorno le notizie sulla salute del sovrano, Luigi XIV fece il bagno una sola volta, nel 1665. Ogni anno, cinque milioni di pellegrini s’immergono e bevono l’acqua delle vasche di pietra di Lourdes. In passato, la convinzione che i bagni nel giorno di San Lorenzo preservassero tutto l’anno dai malanni era così forte, che i contadini portavano sulla spiaggia per lavarli anche i cavalli, i somari e i buoi. Una doccia di dieci-quindici minuti può consumare centocinquanta litri d’acqua, quanto un bagno in una vasca piena. Lavando i piatti sporcati da una famiglia in un giorno si consumano venti litri d’acqua. La più cara acqua minerale in commercio è la Fillico Beverly Hills, 100 dollari a bottiglia. Ogni flacone contiene 750 ml di liquido sgorgato ai piedi del monte Rokko a Kobe, in Giappone. Poi c’è la Bling H2O, in bottiglia satinata decorata con cristalli Swarovski. Arriva Dandridge nel Tennessee, non ha sodio né nitrato e costa 80 dollari una bottiglia da 750 ml. Al terzo posto Finè, da una fonte situata ai piedi della catena vulcanica del Fuji. Costa 20,20 dollari e ha un’alta concentrazione di silice (leggenda vuole sia stato un famoso monaco buddista a scoprire la sorgente di acqua appoggiando il suo bastone a terra). Una ricerca pubblicata sull’American Journal of Epidemiology ha dimostrato che chi beve più di cinque bicchieri d’acqua al giorno avrebbe il 41% di probabilità in meno di avere un attacco di cuore rispetto chi ne beve meno. Joanne Jarvis, la londinese che beve da 6 a 16 litri di acqua al giorno, non per sete, ma per il piacere che gliene deriva. Bere acqua in quantità eccessiva, come in questo caso, può causare danni all’organismo (vertigini, emicrania, confusione dovute a una difficoltà dei reni nel filtrare i liquidi in eccesso; nei casi più gravi rigonfiamento dei tessuti e del cervello). Il salutista Arrigo Sacchi, che beveva solo acqua minerale naturale, passò a quella gasata dopo aver letto che l’anidride carbonica ammazza i microbi. L’Italia produce 12,4 miliardi di litri di acqua minerale. È secondo produttore in Europa dopo la Germania (13 miliardi di litri), e prima della Francia (circa 10 miliardi) Nel 2012 gli italiani hanno bevuto 11.400 milioni di litri di acqua minerale (192 litri a testa). Giro d’affari: 2.300 milioni di euro. (dati Mineracqua) Secondo la guida “Vivere meglio spendendo meno”, bere acqua del rubinetto invece della minerale farebbe risparmiare 300 euro l’anno. Su due litri d’acqua che scorrono nelle condutture italiane, uno si perde prima di arrivare al rubinetto. Le maggiori dispersioni sono in Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo dove, per fornire 100 litri d’acqua, bisogna erogarne 80 in più. Le più basse invece sono in Lombardia e nelle due province autonome di Trento e Bolzano