Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 10/5/2015, 10 maggio 2015
CAMERON, LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA E ARISTOCRATICA
Chi è David Cameron? È un conservatore, nel senso più classico del termine. È un tipo di animale politico che la destra italiana non ha mai conosciuto, stretta tra i camerati tendenza ex nostalgica fascista e i neo destri tendenza affarista berlusconiana.
Niente di più lontano da David Cameron. Che è un conservatore moderato, tendenza liberale. Eletto segretario il 6 dicembre 2005, è sempre stato malvisto dall’ala più reazionaria ed euro-scettica del partito, che lo considera troppo moderno e filo europeo. O meglio, non così marcatamente anti-europeo come vorrebbero i vecchi conservatori britannici, che ancora rimpiangono lo splendido isolamento imperiale.
Cameron gira per Londra in bicicletta, è un ambientalista ed è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere (sarà perché ebbe problemi nel 1983 quando fu beccato a fumare uno spinello). Ha una passione dichiarata per i Radiohead e gli Smiths, e ha sempre fatto di tutto per rimuovere l’immagine polverosa del vecchio partito conservatore. Per un periodo, tra il 2004 e il 2005, ebbe addirittura una sbarazzina rubrica settimanale sul Guardian, il quotidiano della sinistra: si chiamava David Cameron Diaries.
Per questa sua tendenza “giovanalista” non è mai andato a genio agli anziani del partito, che però non sono riusciti a fermare la sua ascesa. Non sono piaciute neppure le sue aperture sui diritti civili, di cui si è fatto promotore per tutto il suo primo mandato a Downing Street. La vera battaglia per far diventare legge i matrimoni omosessuali l’ha combattuta e vinta all’interno dei Tory e allo stesso tempo ha appoggiato l’apertura della Chiesa Anglicana alle donne vescovo.
Ma chi è davvero David William Donald Cameron? 48 anni, è nato a Londra il 9 ottobre 1966. La sua è una ricca famiglia aristocratica, un antico clan scozzese originario di Inverness, nelle Highlands. La madre è un giudice di pace, Mary Fleur Mount, figlia di sir William, baronetto di Mount. Il padre Donald Cameron, stockbroker, era discendente di re Guglielmo IV: un ramo cadetto illegittimo, visto che il sovrano ebbe un po’ di figli con l’amante Dorothea Jordan, tra cui una femmina di nome Elizabeth FitzClarence, dalla quale discende la famiglia del primo ministro. In senso lato, quindi, David è un lontano parente della regina Elisabetta. Ha un fratello più vecchio di lui di tre anni, Alexander, professione avvocato; e due sorelle più piccole, Tania e Clare.
Cameron è la quintessenza della upper class britannica. Fa di tutto per mascherare la sua provenienza elitaria: vacanze brevi in Spagna con voli low cost, beve pinte di birra, cerca di mangiare hot dog senza forchetta e coltello.
Ma il suo stesso portamento, il taglio dei vestiti e l’accento “posh” – aristocratico – del suo inglese, emanano quell’aria rilassata che ha solo chi viene da una famiglia agiata e ha studiato nell’esclusivo collegio di Eton. Gli “etonians” sono una specie a sé, difficilmente classificabili e senza paragoni con il resto del mondo. Eton sforna da secoli il fior fiore della classe dirigente britannica, ed è stata anche una fucina di primi ministri: ben 18.
Gli Eton boys (molti dei quali Cameron ha portato al governo, tra le immaginabili critiche) sono privilegiati per nascita, in una società ancora estremamente classista. Sbocco quasi naturale di Eton sono le due università di Oxford o Cambridge. Cameron si è laureato in Ppe (Filosofia, Politica ed Economia, la laurea classica dei politici) a Oxford, dove faceva parte del Bullingdon Club (insieme a Johnson e all’ex cancelliere dello scacchiere George Osborne), un ultra-esclusivo gruppo di aristocratici goliardi, famosi per una vita mondana smodata e per le bevute mitologiche. L’appartenenza a questo manipolo di figli di papà gradassi, finiti spesso sui giornali per episodi di vandalismo contro ristoranti e negozi londinesi, ha creato al premier non pochi imbarazzi.
Nel 1996 si è sposato con Samantha Gwendoline Sheffield, di origini se possibili ancora più aristocratiche delle sue e perfettamente introdotta, sia a corte che nella Londra che conta. È la perfetta first lady britannica. Vestita spesso in maniera improbabile, stile suffragetta più che glamour, elegante, sorridente e silenziosa, è a fianco del marito in tutte le cerimonie pubbliche. Upper class più del marito, è talmente snob che si è permessa di non indossare il cappello al matrimonio di William e Kate, strappando titoli e commenti scandalizzati sui giornali. Ha smesso di lavorare quando il marito è diventato primo ministro e ora si occupa di beneficenza. Si è lamentata perché la residenza di Downing Street è più piccola e scomoda della loro bella “House” a North Kensington. Con lei Cameron ha avuto quattro figli, ma il primogenito Ivan Reginald Ian (nato nel 2002) è morto a 6 anni per una malattia congenita. Un lutto che ha commosso la nazione e che per un momento ha portato la coppia nell’affetto dei comuni mortali. Gli altri sono figli sono Nancy Gwen (11 anni), Arthur Elwen (9) e Florence Rose Endellion (4 anni, nata dopo la morte del primogenito).
In autunno la coppia ha fatto un gesto plateale, per dimostrare di essere vicino al popolo che lotta per un posto in classe, e ha iscritto la figlia a una scuola pubblica, rompendo così una tradizione centenaria di pargoli in esclusivi collegi privati.
Ma nonostante i suoi sforzi, la coppia Cameron rimane l’espressione di quello che è: week end nella campagna di Chipping Norton, ritiro chic di ricchi e famosi, alte frequentazioni e vita agiata.
Per i giornali David è the cool, il freddo. Lui preferisce l’altro soprannome, chillax, un misto di chill e relax, cioè chi ha la capacità di staccare la spina e godersi una pinta di birra. “Se fosse una disciplina olimpica, vincerei una medaglia in chillaxing” ha detto. Nel suo caso, più probabile che lo faccia con una coppa di champagne.
Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 10/5/2015