Stefano Priarone, La Stampa 10/5/2015, 10 maggio 2015
IL FASCINO INSPIEGABILE DELL’IRRAZIONALE
Una cittadina sui monti dove viene misteriosamente assassinata una ragazza, Laura Palmer. Un detective dell’Fbi che vi giunge per indagare. Un’atmosfera onirica e surreale. Ecco Twin Peaks, serie fra il giallo, il surreale e l’horror ed ecco Twin Peaks, località infernale dove la razionalità non conta.
Avrebbe dovuto esserci una nuova stagione di Twin Peaks il prossimo anno, ma il mancato accordo economico fra il regista David Lynch e la rete Showtime lo mette in forse. È impensabile Twin Peaks senza di lui, ma la sua idea in questi anni è stata reinterpretata più volte: non è un caso che siano agenti dell’Fbi anche Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson) di X Files, serie del 1993 creata da Chris Carter. E in Lost i sopravvissuti a un disastro aereo si ritrovano su un’isola che in fondo è uno strano paese alla Twin Peaks: il mix tra le storie «in presa diretta» e i flashback sul passato, nonché i misteri sulla natura stessa dell’isola, sono le chiavi del suo successo.
Sulle orme di X Files è Fringe del 2008, sempre creata da Abrams, che vede una divisione dell’Fbi, mentre uno dei «figli» più interessanti di Twin Peaks è Les Revenants, serie francese del 2012 creata da Fabrice Gobert con lo scrittore Emmanuel Carrère. Anche qui, in un paese montano accadono fatti inspiegabili: tornano in vita persone morte, che pensano di essere ancora vive, «zombi» quasi umani.
E arriviamo così a Wayward Pines, con l’agente Ethan Burke (Matt Dillon) che, indagando sulla scomparsa di due federali, si ritrova in un altro misteriosa località montana (Wayward Pines, appunto), dalla quale non può fuggire. Riuscirà la serie a replicare quel mix di mistero, paranormale e surreale che ha reso celebre Twin Peaks? Lo scopriremo solo vedendo.
Stefano Priarone, La Stampa 10/5/2015