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 2015  maggio 09 Sabato calendario

TIME, LA CARTA PESA SUI CONTI

La carta continua a zavorrare i conti e il nuovo corso di Time Inc., mentre la pubblicità digitale sale al 20% del fatturato pubblicitario. «Stiamo invertendo la rotta, e le inversioni di rotta sono turbolente», ha commentato Joe Ripp, il ceo della società che pubblica fra gli altri Time, People e Sports Illustrated.
Intanto, però, Time Inc. ha messo in vendita anche la storica sede di Londra, sperando di ricavarne non meno di 450 milioni di sterline (618 milioni di euro), nell’ambito di un piano di dismissioni dei propri immobili.
Lo spin off di Time Warner, che lo scorso giugno ha separato i giornali dalle altre attività del gruppo, ha continuato a perdere terreno anche nel primo trimestre del 2015, registrando un fatturato complessivo in calo dell’8,7% a 680 milioni di dollari (606 milioni di euro). A tenere banco è sempre la raccolta pubblicitaria, scesa nel suo complesso del 9% a 353 milioni di dollari (315 milioni di euro), come segnala Adage.com. Il dato è ancor più negativo, se si analizza il solo andamento della pubblicità su copie cartacee: -12% a 280 milioni di dollari (250 milioni di euro), una cifra che dimostra quanta importanza abbiano ancora i magazine stampati, nell’economia di Time Inc. Il problema è che nell’ultimo trimestre sono peggiorate anche le vendite in edicola (-10%), così come quelle in abbonamento (-8%), tanto che il fatturato da diffusioni è calato in totale del 7% a 250 milioni di dollari (223 milioni di euro). A confortare in parte Time Inc. è l’andamento delle attività digitali e della raccolta digitale, che rispetto a un anno fa è cresciuta di un punto a 73 milioni di dollari (65 milioni di euro).
Nonostante il prolungato andamento negativo dei conti, Ripp continua a credere nel piano di rilancio di Time, che è articolato e comprende anche delle acquisizioni. «Alcune potrebbero riguardare la carta stampata, siamo parlando con diverse realtà», ha dichiarato il manager all’agenzia Reuters. Ma Time Inc. pensa anche a vendere, cercando di far cassa con di parte delle proprietà immobiliari possedute in Alabama e California e di ridurre i costi. In tal senso va letta l’intenzione di trasferire la redazione di New York in una sede meno centrale, ma pur sempre a Manhattan. E il discorso vale anche per la già citata redazione di Londra, che affaccia sul Tamigi dall’interno del Blue Fin building, di cui occupa più di 46 mila metri quadri. Dalla sua vendita, Time Inc. spera di ricavare non meno di 450 milioni di sterline (618 milioni di euro), mentre i giornalisti dovranno essere ricollocati in una zona più economica della City.
Più in generale, in un 2015 che secondo alcuni analisti sarà fondamentale per capire il futuro della società dopo la ristrutturazione e la riorganizzazione, Time Inc. sta cercando di sfruttare al massimo il proprio marchio, con l’obiettivo di aumentare il fatturato derivante dall’organizzazione di eventi, arrivati ormai a quota 300 nel corso di un anno. «Ci sono delle opportunità concrete per l’azienda nel business degli eventi, comincerà a vedersi in un futuro non così distante», ha dichiarato il ceo. Infine, di pari passo alla crescita delle attività digitali, Time Inc. continuerà a sviluppare la propria offerta di contenuti video, la piattaforma mobile e di aumentare la propria notorietà grazie alla propria presenza sui social network.
Alessio Odini, ItaliaOggi 9/5/2015