Nicola Pinna, La Stampa 9/5/2015, 9 maggio 2015
DIFESE LA FIDANZATA DAI BULLI UCCISO A 19 ANNI A FUCILATE
Gianluca era di spalle, quando il killer si è avvicinato stava scrivendo un sms alla fidanzata. Non ha avuto il tempo di fuggire, né di gridare. Gli altri ragazzi che aspettavano il pullman con lui a Orune hanno visto una scena da incubo: un incappucciato vestito di nero, fucile in pugno, ha iniziato a sparare tra la gente, sotto le finestre, nella strada principale di questo paese della Barbagia. L’assassino ha fatto tutto in quattro secondi: ha esploso tre colpi senza sbagliare mira e poi ha raggiunto l’auto del complice. Anche lui era mascherato ed è rimasto in auto, con il motore acceso, pronto a fuggire, sgommando tra i vicoli del centro. Un attimo dopo le strade si sono svuotate e il corpo del diciannovenne è rimasto sul marciapiede, in un lago di sangue, fin all’arrivo dei volontari della Croce verde.
Alle 7.10 c’erano sette giovani alla fermata dell’Arst di corso Repubblica. Gianluca Monni, 19 anni, doveva raggiungere l’istituto professionale “Volta” di Nuoro: era uno studente del quinto anno, tra i più brillanti della classe. Tutti lo consideravano un bravo ragazzo. Ma con qualcuno di pericoloso, evidentemente, aveva già avuto a che fare.
L’esecuzione
Perché quella di ieri mattina è stata un’esecuzione pianificata. Una terribile punizione per una vecchia storia. «Siamo tutti colpevoli e impotenti - dice il sindaco, Michele Deserra - I paesi del malessere, e il nostro è uno dei tanti, non possono essere abbandonati a se stessi». «Gianluca era uno dei ragazzi più educati di questa scuola - si dispera la preside dell’Ipsia, Innocenza Giannasi - Cosa può aver mai fatto o detto un ragazzo come lui per meritare una punizione così?».
La pista
I carabinieri della compagnia di Bitti e del Reparto operativo di Nuoro hanno ricostruito alcuni litigi tra il 19enne e qualche compaesano. L’ultimo, la sera di giovedì grasso: era febbraio e un gruppetto di giovani aveva importunato la sua Eleonora e lui l’aveva difesa. Si era arrivati alle mani ma tutti credevano che fosse una storia archiviata. Gianluca, ieri mattina, aspettava la ragazza per raggiungere Nuoro. Lei aveva già preso posto sul pullman: era salita alla prima fermata, dalla parte opposta del paese. «Gianluca era buono ma si faceva rispettare, amava i cavalli ed era uno di compagnia», confida l’unico giovane che a Orune risponde a una domanda. Tutti gli altri tacciono. Anche di fronte ai carabinieri che ieri hanno interrogato una ventina di persone.
La reticenza
«Abbiamo individuato i sette giovani che erano alla fermata - spiega il capitano Fabio Saddi - Se fossero meno reticenti il nostro lavoro sarebbe molto più facile». Ma qui resistono i retaggi della “Civiltà di pietra” descritta dal filosofo Antonio Pigliaru, il teorico del “Codice barbaricino”. Anche lui era di Orune. Ieri il killer ha sparato di fronte alla via che il paese gli ha dedicato.
Nicola Pinna, La Stampa 9/5/2015