Antonio Lo Campo, La Stampa 9/5/2015, 9 maggio 2015
LA SONDA RUSSA FALLISCE L’AGGANCIO CRISTOFORETTI BLOCCATA NELLO SPAZIO
Sarebbe dovuta rientrare sulla Terra il 14 maggio. Invece resterà in orbita fino alla seconda settimana di giugno, o comunque per circa un mese. Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana, che dallo scorso 29 novembre è in orbita con la missione Futura dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), potrà diventare tra gli astronauti europei che avranno trascorso maggior tempo in orbita: circa 200 giorni. Non solo: il record di permanenza spaziale continuativa da parte di una donna astronauta appartiene all’americana Sunita Williams, con 195 giorni. Per Samantha, quindi, ci si prepara a un bel record.
A giugno di nuovo a casa
È infatti molto probabile (ma non ancora confermato) che la sua navicella Sojuz TmA-15M si staccherà dalla Stazione Spaziale Internazionale l’11 giugno, per iniziare le manovre di rientro atmosferico che porterà all’atterraggio della navicella nella steppa del Kazakhstan.
La ragione del ritardo, confermato ieri dall’Asi e poi anche dalla stessa Samantha Cristoforetti in un collegamento video con il Padiglione dell’Aeronautica Militare Italiana ad Expo 2015, è in qualche modo da collegare al mancato attracco della navicella cargo automatica Progress 59, che a causa di problemi al sistema di assetto non ha potuto raggiungere il grande avamposto orbitante: «Non è dovuto ai mancati rifornimenti - conferma il fisico Roberto Battiston, Presidente dell’Asi - ma ad una riprogrammazione dei lanci da parte russa dopo il problema alla Progress, che ha fatto a sua volta ritardare il lancio della prossima Sojuz con i tre cosmonauti che dovranno rimpiazzare il terzetto formato da Samantha, dal comandante russo Skhaplerov e dall’americano Virts».
Avamposto dell’umanità
«Non mi dispiace restare più a lungo in orbita - ha detto ieri l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea nel collegamento con Milano, cui hanno preso parte anche il Ministro della Difesa Pinotti e il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Graziano -. La Stazione Spaziale è uno straordinario avamposto spaziale dell’umanità».
Quindi, per non lasciare dimezzato l’equipaggio, formato in permanenza continua da sei astronauti, nel momento in cui si è deciso di ritardare il nuovo lancio è stato ritardato anche il rientro della nostra astronauta. In attesa del lancio della prossima Sojuz Samantha Cristoforetti proseguirà così il suo lavoro nello spazio, dedicato soprattutto agli esperimenti scientifici: sono una decina, realizzati da enti di ricerca italiani ed europei, sui quali l’astronauta italiana è impegnata direttamente oltre alle numerose operazioni di bordo. Samantha, che sulla Sojuz ha il ruolo di ingegnere di bordo con funzioni di copilota, rientrerà con lo stesso veicolo spaziale con il quale era partita a fine novembre dal cosmodromo di Bajkonur, nel Kazakhstan.
Antonio Lo Campo, La Stampa 9/5/2015