Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 09 Sabato calendario

STURGEON NUOVA REGINA DI SCOZIA A LONDRA PERÒ CONTERÀ POCO

È la nuova regina di Scozia. Nicola Sturgeon ha guidato il Partito Nazionalista Scozzese Snp a un successo senza precedenti: 56 seggi su 59 in gioco a nord del confine, non è un cappotto ma poco ci manca. «Storico è una parola abusata in politica, ma in questo caso riesce a malapena a spiegare quanto avvenuto», ha detto la quarantaquattrenne leader.
Lo straordinario successo avviene però all’interno di un quadro nazionale dominato dal trionfo conservatore. Sturgeon aveva sperato di poter essere l’ago della bilancia: Snp avrebbe aiutato il Labour a cacciare gli odiati conservatori da Downing Street, pensava, e, in cambio, avrebbe potuto influenzare le politiche di governo da sinistra. Non è andata così, e il risultato complessivo aumenta il divario tra un’Inghilterra che ha votato in maggioranza Tory e una Scozia orgogliosamente progressista.
VOTO ANTI-AUSTERITY
«Questo è un voto contro l’austerity, era la priorità in campagna elettorale e sarà la priorità a Westminster», ha giurato Sturgeon. Ma Cameron ha già riconfermato come cancelliere George Osborne, l’architetto delle politiche di austerity nel governo uscente. Snp potrà tuttavia essere una spina nel fianco, e Cameron non potrà del tutto ignorare il terremoto politico avvenuto in Scozia. Il premier promette maggiore devoluzione e maggiori poteri a Edimburgo. Sarà abbastanza?
Il successo Snp riproporrà, anche se non immediatamente, la questione di un referendum sull’indipendenza della Scozia, dopo quello del settembre scorso perso dai nazionalisti. Sturgeon sa bene che non tutti coloro che hanno votato Snp alle politiche sono a favore dell’indipendenza, e non ha fretta. Anzi, ripete, questo voto non equivale a un appello a un nuovo referendum. Ma la questione potrebbe essere al centro del manifesto elettorale Snp per il rinnovo del Parlamento di Edimburgo il prossimo anno.
Un’altra causa scatenante potrebbe essere un altro referendum, quello sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Ue promesso da Cameron entro il 2017. La Scozia non vuole lasciare l’Ue, ancor meno esserne tirata fuori in un referendum il cui esito si decide altrove. Lo spettro di una «Brexit» potrebbe rendere il Regno Unito un po’ meno unito.
Alessandra Rizzo, La Stampa 9/5/2015