Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 09 Sabato calendario

MHAIRI, 20 ANNI, LA STAR DEGLI INDIPENDENTISTI

LONDRA.
Ha appena vinto ed è già un record: Mhairi Black, vent’anni, studentessa del terzo anno di Scienze politiche alla Glasgow University, diventa il più giovane membro del parlamento britannico dal 1667 a oggi. E non è tutto, perché per essere eletta ha battuto uno degli uomini politici più esperti e potenti del Regno Unito, Douglas Alexander, ex-ministro laburista nei governi di Blair e Brown, capo della campagna elettorale del Labour in queste elezioni, oltre che lui stesso scozzese e nativo di Glasgow.
Capelli biondi, occhi azzurri e grinta da vendere, Mhairi aveva appena 2 anni quando Alexander diventò deputato: ora è lei a portargli via il posto dalla camera dei Comuni, con la valanga di voti che hanno dato al partito nazionalista scozzese ben 56 dei 59 seggi in ballo in Scozia. «Farò del mio meglio per rappresentare con onore le aspirazioni del mio popolo», ha detto la giovane studentessa all’annuncio dei risultati. E poi non ha nascosto quali siano le sue aspirazioni a lungo termine: «L’indipendenza della Scozia è inevitabile. Verrà, è solo questione di tempo».
Un’altra donna, Nicola (equivalente di Nicoletta in inglese) Sturgeon, la 44enne leader dello Scottish National Party (Snp), celebrando la clamorosa affermazione del suo partito ha ribadito per l’ennesima volta: «Questa elezione non era sull’indipendenza ». Ma l’accento, nelle sue parole, va messo sulla parola «questa», lasciando intendere che potrà essercene presto un’altra in cui sulla scheda ci sarà appunto la questione della secessione dal Regno Unito. Lo Snp non dice esplicitamente se e quando cercherà di organizzare un nuovo referendum, dopo quello del settembre scorso in cui i “sì” all’indipendenza furono sconfitti 45 a 55 per cento, in buona misura grazie alle formidabili pressioni e promesse delle ultime settimane da parte del governo di Londra per convincere gli scozzesi a non dividere il Paese.
Passato da 6 a 56 deputati grazie al trionfo di giovedì, il partito della Sturgeon (e del suo predecessore Alex Salmond, che guiderà la folta squadra dello Snp nel parlamento di Westminster) per ora pensa a rafforzare i propri diritti e poteri, come del resto il premier Cameron ha subito loro offerto impegnandosi a concedere un’autonomia sempre più ampia. «Ma il leone scozzese ha ruggito», ammonisce Salmond. E la deputata più giovane degli ultimi tre secoli è certa di riuscire a vedere con i suoi occhi una Scozia indipendente.
e. f., la Repubblica 9/5/2015