Gianluca Paolucci, La Stampa 9/5/2015, 9 maggio 2015
Bankitalia potrà rimuovere i banchieri Ok del Consiglio dei ministri: il governatore Visco avrà più poteri sugli istituti minori Gianluca Paolucci Bankitalia potrà rimuovere i vertici delle banche che mettano a rischio la gestione degli istituti
Bankitalia potrà rimuovere i banchieri Ok del Consiglio dei ministri: il governatore Visco avrà più poteri sugli istituti minori Gianluca Paolucci Bankitalia potrà rimuovere i vertici delle banche che mettano a rischio la gestione degli istituti. È arrivato ieri il via libera del Consiglio dei ministri al recepimento della direttiva Crd4, che dà all’istituto centrale la facoltà di rimuovere i manager delle banche di dimensioni più piccole - ovvero quelle non sottoposte alla vigilanza della Bce. Si tratta di circa 500 istituti, in gran parte banche di credito cooperativo. La Banca d’Italia aspettava il recepimento della direttiva dal gennaio del 2014. L’ultima volta era stato lo stesso governatore Ignazio Visco, due settimane fa, a far presente al Parlamento che mentre la Bce ha il potere di rimuove i vertici delle banche maggiori, Bankitalia non ha lo stesso potere sulle piccole rimaste sotto al suo controllo. Controlli rafforzati La vigilanza sul comparto creditizio prevista dalla normativa europea, che accoglie anche le norme di Basilea 3, ne esce nel complesso rafforzata ma viene inasprito anche il regime delle sanzioni, che diventano più pesanti come importo (fino a 5 milioni e applicati non solo alle persone fisiche ma anche agli stessi intermediari, ai quali potrà essere inflitta una multa fino al 10% del fatturato). Bankitalia quindi, prima di ricorrere al commissariamento potrà rimuovere uno o tutti gli amministratori, intervenire negli ordini del giorno del board e, per motivi di salvaguardia del patrimonio, vietare la distribuzione di dividendi e fissare limiti ai bonus. Criteri più stringenti La direttiva riforma tutto il regime dei requisiti necessari ai manager e dei partecipanti al capitale. In pratica non basterà possedere i requisiti oggettivi di onorabilità e di professionalità bisognerà anche soddisfare criteri di competenza e correttezza che sarà la stessa banca centrale a definire con successivi provvedimenti. Inoltre per colpire alcune delle cattive pratiche viste in questi anni è prevista una disciplina dei limiti al cumulo degli incarichi in modo da «costringere» i vertici a dedicare un tempo adeguato all’espletamento del proprio incarico. Le «soffiate» La direttiva permette poi meccanismi affinché dipendenti possano segnalare agli organi interni o a Bankitalia e Consob in maniera riservata (la cosiddetta «soffiata» interna o whistleblowing) degli illeciti o violazioni delle norme. Grandi passi avanti dunque anche se all’appello manca ancora il recepimento, scaduto a dicembre, della direttiva Brrd contenuta nel disegno di legge di delegazione europea 2014 che, dopo aver accumulato grande ritardo, sarà al vaglio dell’Aula del Senato la prossima settimana. Il provvedimento introduce nel Testo unico bancario le norme Ue sul meccanismo di supervisione europea. La Brrd prevede, da parte di ognuno dei 28 Stati membri, la costituzione di un Fondo di risoluzione nazionale che diverrà europeo nel 2016, al quale tutte le banche sono tenute a partecipare superando così gli aiuti pubblici. In attesa dell’adeguamento, seppure in mancanza di norme certe gli istituti italiani hanno iniziato comunque ad accantonare i fondi nei bilanci.