Valentina Farinaccio, il venerdì 8/5/2015, 8 maggio 2015
NON SOLO BILL GATES: IL BUON AFFARE DELLA FILANTROPIA
MILANO. Il 20 maggio, a Milano, arrivano i filantropi. Saranno più di seicento, e affolleranno la ventiseiesima assemblea generale annuale dell’Efc (European Foundation Centre). Organizzata, fra le altre, dalla Fondazione Cariplo – associazione filantropica made in Italy che ogni anno sostiene i suoi progetti sociali con un patrimonio di circa 160 milioni – la conferenza radunerà nella città dell’Expo i rappresentanti di fondazioni, organizzazioni e istituzioni filantropiche internazionali.
Si parlerà del futuro della filantropia. Il nome antico potrebbe forse farla apparire come un’attività vecchio stile, magari un po’ superata. Nei fatti però, secondo quanto fotografato da una recente relazione di Lester Salamon, direttore del Center for Civil Society Studies della Johns Hopkins University di Baltimora (uno dei più importanti centri mondiali di studio ed elaborazione sull’economia sociale e non profit), la filantropia oggi smuove nel mondo la concretissima cifra di 100 miliardi di euro all’anno attraverso 500 fondazioni e 21 Paesi. Ribattezzata «Economia sociale» e floridissima negli Usa e nel Regno Unito, la filantropia sta crescendo, a piccoli passi, anche in Italia. Così la Fondazione Cariplo ha chiuso il bilancio del 2014 con un incremento di 20 milioni rispetto al 2013, il patrimonio annuale erogato dall’insieme delle fondazioni private tocca il miliardo di euro e la professione di philanthropy advisor (un consulente capace di guidare, come un vero investimento, la beneficenza) ha di recente esordito anche dalle nostre parti.
Se poi lo scettro di filantropo più famoso al mondo va di sicuro a Bill Gates, in Italia, e non solo, Diego Della Valle non è passato inosservato con il recente ed eclatante restauro del Colosseo. Poi ci sono altre piccole storie, che pure compongono la parola filantropia. Quella di Emilio Rigamonti, imprenditore valtellinese produttore di bresaole, che ha donato 250 mila euro alla Fondazione Pro Valtellina Onlus per un fondo i cui proventi andranno a sostegno di iniziative per anziani e ragazzi in età scolastica. O quella di Roberto Pagano che ha costituito, presso la Fondazione Comunitaria del Verbano Cusio Ossola, un fondo di 240 mila euro in ricordo della sua compagna Gilda. Serviranno a insegnare l’arte del ricamo, di cui la donna era appassionata.