Alessandro Carlini, il venerdì 8/5/2015, 8 maggio 2015
AMORE E POLIGAMIA DUE MINISTRI DIVIDONO IL MAROCCO
Una vicenda di amore, politica e religione sta dividendo il Marocco e scuotendo il suo governo. Habib Choubani, 52enne ministro incaricato delle Relazioni con la società civile si è innamorato di una collega coetanea, Soumia Benkhaldoun, che è ministero dell’Insegnamento superiore. E come racconta Huffington Post Maghreb, il fatto che la love story dentro l’esecutivo sia diventata di dominio pubblico non ha per nulla spaventato i due. Choubani, infatti, rispettoso della tradizione poligama musulmana, ha chiesto addirittura alla moglie di accompagnarlo al momento di chiedere la mano della «seconda sposa», che ha divorziato l’anno scorso dopo 30 anni di matrimonio.
L’islam concede un massimo di quattro mogli, sempre che la prima sia d’accordo e sempre che ci sia la benedizione della madre di lui. Ma nel moderno Marocco la vicenda ha scatenato un forte dibattito interno, in cui si è ritrovato coinvolto il partito della Giustizia e dello Sviluppo, islamico e conservatore, a cui i due ministri appartengono, nonché il premier Abdelilah Benkirane. Un politico che insidia una collega, dicono in molti, minaccia l’unità della famiglia. Per ragioni ben diverse hanno attaccato il governo anche i gruppi d’opposizione e le ong femministe, che denunciano questo progetto di poligamia, giudicandolo come un pericolo per la difesa dei diritti delle donne. Il Marocco è quindi diviso tra i sostenitori della nuova coppia, che fanno appello al rispetto della vita privata, e i detrattori, convinti che dopo tanti anni di matrimonio, quando si è già nonne, come nel caso della Benkhaldoun, il divorzio non si debba prendere neppure in considerazione, figuriamoci un nuovo matrimonio. Il governo Benkirane è già stato al centro di casi del genere: il ministro della Giustizia, Mustapha Ramid, ha due mogli. Per ora però, di fronte alla necessità di scegliere tra carriera e vita privata, i due ministri innamorati hanno trovato una soluzione di compromesso. Cruciale è stato l’ultimatum arrivato dal primo ministro. Hanno promesso che almeno sino a quando ricopriranno incarichi di governo non si sposeranno.