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 2015  maggio 08 Venerdì calendario

LATTE DI ARINGA E SUCCO DI ALLORO: L’OSTERIA ANOMALA

L’Italia è il luogo ideale per una gigantesca caccia al tesoro. Senza mappa, senza isola, con tanti tesori. Sulla strada di Torriana, fermata d’obbligo a Cesena per la Biblioteca Malatestiana di Malatesta Novello, la prima biblioteca civica d’Italia (e d’Europa) e l’unico esempio di biblioteca monastica (di proprietà comunale, con la custodia affidata ai frati francescani) umanistica così splendidamente conservata, e per la piadina espressa che la signora Maria prepara nel suo baracchino sulla piazza di fronte alla Biblioteca.
Arte, cibo. Storie. Su questa collina alle spalle di Rimini, Stefania e Fausto Fratti hanno costruito il loro sogno. Dell’Osteria del Povero Diavolo ci sono tracce fin dal 1915, quando il paese si chiamava Scorticata. Fu Benito Mussolini, negli anni ’30, a ribattezzarlo Torriana. Il nome all’osteria, invece, lo mise l’oste Giovanni Barbieri, detto il “Briga”. «La gente vede quel nome, si commuove entra e consuma». Marketing ruspante. Fausto è di qua e ricorda ancora l’angolo cucina e la mescita di una volta. Metalmeccanico, sindacalista, non ha esperienza nel campo della ristorazione, ma tanta passione. «Era quello che organizzava sempre le cene» dice Stefania. La casa è in rovina. Li aiutano i parenti: la zia prepara la pasta, cognate e cognati danno una mano. Il menu nasce grazie alla collaborazione con Piero Meldini, scrittore, direttore della Biblioteca Gambalunghiana di Rimini. Una signora del paese interpreta i piatti storici che vengono dalle ricerche di Meldini. Questo laboratorio si interrompe dopo 13 anni quando Meldini e la cuoca, per ragioni diverse, lasciano. Fausto e Stefania sono aperti ai cambiamenti. Dopo alcuni tentativi, trovano la sponda ideale in un giovane cuoco, Pier Giorgio Parini, classe ’77, romagnolo, figlio di contadini, riservato e schivo come loro. La nuova avventura parte nel 2006. A poco a poco Parini dà la sua impronta e la locanda (ci sono anche le camere) diventa un luogo di approdo di scorribandisti e appassionati, interessati anche dagli eventi speciali: «Incipit», che fa lavorare insieme dei giovani cuochi e «Spessore» dal 16 al 19 giugno, con cuochi, improvvisazioni, incontri e musica. Una festa per avvicinare alla grande cucina. Quella di Pier Giorgio ama legare materia prima di qualità, erbe e verdure in intrecci non convenzionali: omelette di canocchie cavolo nero ed erbe selvatiche; riso rosa Marchetti, latte di aringa, succo di alloro, semi di levistico e crescione; tortelli di faraona, crema di sedano rapa e parmigiano in polvere; e, per finire, l’incredibile crostatina con crema di tabacco di pipa maltese, alla base e sopra polvere di cicoria, cioccolato soffiato e melassa. Garantito, chi si alza di qui non è un povero diavolo.