Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 07 Giovedì calendario

DIMESSA PERCHÉ ESAGERATA COI TAXI

Esagerare con il taxi è costato il posto a Agnès Saal, presidente del francese Istituto nazionale audiovisivi (Ina). In dieci mesi ha speso 40 mila euro, nonostante abbia l’auto blu a disposizione, secondo le rivelazioni de Le Figaro. È la prima vittima della politica del pugno di ferro adottata dal ministro delle cultura francese, Fleur Pellerin, che aveva fatto sapere di pretendere comportamenti esemplari da parte dei dirigenti degli enti pubblici controllati dal suo ministero.
Così, sotto la spinta delle proteste, la presidente Saal ha rassegnato le dimissioni, appena dieci mesi dopo il suo insediamento al vertice dell’Ina. Lo scandalo era scoppiato a porte chiuse nell’ultimo cda dell’istituto, il 23 aprile, ma poi un corvo ha postato un rapporto dettagliato sulle fatture dei taxi della presidente Saal nel quale si ipotizza l’abuso di beni sociali: un abbonamento da 7 mila euro alla compagnia di taxi G7 e oltre 32 mila euro per gli spostamenti in soli dieci mesi. Tra i destinatari del rapporto anche due parlamentari, rappresentanti del ministero della cultura e di Bercy, della Corte dei conti oltre che dei lavoratori dell’istituto. La presidente Saal ha fornito la sua spiegazione sostenendo d’aver utilizzato il taxi per questioni di lavoro durante il weekend. Ha anche ammesso l’errore di aver comunicato il proprio codice personale di prenotazione taxi al figlio che ha totalizzato fatture per 6.700 euro. Somma che ha detto d’aver già rimborsato. Tuttavia, non è bastato l’impegno della Saal a rimborsare tutte le fatture in questione: l’aggiunto del sindaco di Avignone, Amkine El Khami, ha denunciato Saal per distrazione di fondi pubblici. E il presidente dell’anticorruzione, Jean-Christophe Picard, ha minacciato di adire le vie legali se la Saal non si fosse immediatamente dimessa. E così è stato.
Simonetta Scarane, ItaliaOggi 7/5/2015