Corriere della Sera 1/5/2015, 1 maggio 2015
L’attrice Sofía Vergara è al centro di un caso di bioetica negli Stati Uniti. Con il compagno, Nick Loeb, milionario produttore di salse alimentari, avevano voluto affrontare una fecondazione assistita: i loro embrioni congelati avrebbero dovuto portare a una maternità surrogata
L’attrice Sofía Vergara è al centro di un caso di bioetica negli Stati Uniti. Con il compagno, Nick Loeb, milionario produttore di salse alimentari, avevano voluto affrontare una fecondazione assistita: i loro embrioni congelati avrebbero dovuto portare a una maternità surrogata. Invece i due si sono lasciati. L’attrice vorrebbe che gli embrioni restassero nel congelatore, mentre il suo ex reclama il diritto a metterli al mondo. La questione etica è: se una donna ha il diritto di portare a termine una gravidanza anche quando l’uomo è contrario, perché un uomo pronto a diventare padre non può vantare lo stesso diritto? Su 10 casi di embrioni contesi in Usa, in 8 il partner che voleva diventare genitore ha perso. La rivendicazione di Loeb ripropone la questione dei diritti dei padri, esclusi dalle decisioni sull’aborto e penalizzati nell’affidamento dei figli in caso di divorzio.