Andrea Tarquini, Affari&Finanza 27/4/2015, 27 aprile 2015
DEUTSCHE BANK LE FRAGILITÀ DI UN IMPERO
Tempi duri per Deutsche Bank. La supermulta comminatale dalle autorità di vigilanza bancaria di Usa e Uk è un colpo al cuore da cui la sua immagine difficilmente passerà come se niente fosse sul palcoscenico dei mercati mondiali. Tanto più che adesso s’è decisa a indagare persino la BaFin, l’autorità di vigilanza tedesca. E contemporaneamente sul fronte interno un altro flop, che vedremo quanto costerà: l’assorbimento di Postbank, con cui pochi anni fa il gruppo voleva allargare la sua presenza anche presso la piccola clientela, è fallito. Deutsche vuole disfarsi dell’ex banca postale, e affronta duri scioperi di protesta. Povero Anshu Jain, adesso promette al mondo un nuovo stile trasparente e corretto. Troppo tardi. La supermulta a Deutsche Bank per manipolazioni internazionali dei tassi Libor e Euribor è un’amara conferma che la prima potenza europea è un sistema a due velocità. Fortissimo è il Modell Deutschland nelle grandi industrie global player cogestite coi sindacati e campioni d’export di eccellenze. E anche nelle piccole e medie aziende, il Mittelstand che anche vanta concertazione ed export tecnologico. Ma il sistema bancario appare sempre meno all’altezza del livello e delle esigenze della ‘Locomotiva d’Europa’. A lungo termine, è un problemino sgradevole anche per Angela Merkel. E dovrebbe invitare i tedeschi, in generale, a più umiltà. Fine testo