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 2015  aprile 28 Martedì calendario

RESA DEI CONTI IN FONDAZIONE MPS

Sarà una giornata calda per i vertici della Fondazione Monte dei Paschi, azionista della banca senese al 2,5%. Tra la mattina e il primo pomeriggio dovrebbero riunirsi le due deputazioni dell’ente, quella amministratrice e quella generale, per affrontare un nutrito ordine del giorno. Sul tavolo ci saranno infatti temi delicati, come all’approvazione del bilancio 2014 e l’aumento di capitale della banca previsto per la fine di maggio.
Eppure, accanto alle questioni finanziarie, c’è un altro tema che in queste ultime settimane sta animando il dibattito tra le istituzioni senesi. Si tratta dell’iter che nel marzo scorso portò alla stesura della lista dei candidati al cda di Banca Mps. In quell’occasione il presidente Marcello Clarich e la vicepresidente Bettina Campedelli vennero messi in minoranza dagli altri tre membri della deputazione amministratrice sul tema della rappresentanza del territorio. La questione potrebbe sembrare di scarsa rilevanza, specie se confrontata con gli altri problemi del momento, ma la polemica si è protratta per settimane e oggi, come anticipato da MF-Milano Finanza, arriverà finalmente sul tavolo degli organi direttivi. Il presidente potrebbe chiedere alla deputazione generale di deliberare in base all’articolo 8 dello statuto, quello cioè che attribuisce all’organo di indirizzo il potere di nomina e revoca del presidente della Fondazione e degli altri membri della deputazione amministratrice. Fonti senesi suggeriscono però che una sfiducia aperta sia altamente improbabile, anche perché determinerebbe un vulnus senza precedenti all’istituzione stessa della fondazione. La baruffa rischierebbe poi di pesare sulle sorti del patto di sindacato stretto da Palazzo Sansedoni con Fintech Advisory e Btg Pactual. Le dialettiche all’interno dell’alleanza sono peraltro già abbastanza accese, soprattutto dopo la partita delle nomine. Sembra infatti che, a seguito di quella vicenda, i due fondi sudamericani vogliano mettere in discussione il diritto della fondazione a indicare il presidente della banca. Una mossa che, se confermata, metterebbe in crisi l’intera architettura del patto. Va peraltro ricordato che l’asse tra Fondazione Mps, Fintech e Btg Pactual potrebbe essere ridisegnato molto presto. Ad avere le mani libere per primo sarà Btg Pactual, visto che tra maggio e giugno scadranno le due clausole di lock up che vincolano il gruppo brasiliano: quella sull’intera partecipazione e quella sul 60% delle nuove azioni sottoscritte in aumento. Il primo dei due vincoli verrà meno anche per il fondo Fintech, che pure resterà legato a Siena per un altro anno, cioè fino al 31 marzo 2016.
Tornando ai vertici di oggi, sul tavolo ci sarà anche l’analisi del bilancio 2014 della Fondazione (che potrebbe registrare una svalutazione del patrimonio da 720 a 530 milioni) e l’avvio della discussione sull’aumento di capitale. Sullo sfondo potrebbe poi esserci la questione del direttore generale visto che Enrico Granata, dato per uscente fino a qualche settimana fa, potrebbe anche essere riconfermato.
Luca Gualtieri, MilanoFinanza 28/4/2015