Antonio Padellaro, il Fatto Quotidiano 28/4/2015, 28 aprile 2015
BERSANI, IL MIGLIOR NEMICO DI RENZI
Quando dice che se non passa l’Italicum lui si dimette, Matteo Renzi drammatizza per ragioni di potere personale (ma anche elettorali: le amministrative di maggio) uno scontro che in Parlamento probabilmente ha già vinto. E lo stesso fa con la lettera-pistolotto ai militanti del Pd quando afferma che “è in gioco il futuro del partito”. È sempre il suo solito film con il cavaliere bianco paladino del Nuovo allo scontro finale con la vecchia politica sporca e cattiva che boicotta le benefiche riforme. Una mistificazione bella e buona che tuttavia ha fatto breccia. Grazie all’informazione unica, infatti, pochi hanno capito che con il combinato disposto Italicum (chi vince prende tutto) e Senato dei nominati, Renzi sta trasformando il nostro sistema da parlamentare a semipresidenziale, con un uomo solo al comando: lui. D’altra parte, ha nei suoi oppositori i migliori alleati. Per il grosso pubblico le ragioni per cui la sinistra Pd ha dichiarato guerra alla nuova legge elettorale, restano misteriose. Mentre i più informati si chiedono se davvero la richiesta di qualche altra decina di posti in lista da eleggere con le preferenze sia all’origine di tutto il casino. In realtà, Bersani, Cuperlo e compagnia hanno commesso l’esiziale errore di approvare, sia pure mugugnando e in nome della “Ditta”, tutte le porcate possibili confidando nel solito compromesso finale. E adesso confusi e divisi ad alcuni (Fassina) non resta che minacciare di andarsene dal partito. Per Renzi sarebbe il Superenalotto.
Antonio Padellaro, il Fatto Quotidiano 28/4/2015