Test Salute, Altroconsumo 4/2015, 28 aprile 2015
PILLOLA DEI 5 GIORNI
A novembre scorso l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato a tutti gli Stati membri di abolire l’obbligo di ricetta medica per l’acquisto di un’anticoncezionale di emergenza, la cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo”.
Questa pillola (a base di ulipristal acetato) non è in grado di interrompere una gravidanza eventualmente già iniziata. Agisce infatti sull’ovulazione, bloccandola o ritardandola, e impedendo così alla fecondazione dell’ovulo di avere luogo. Nonostante il suo nome, la pillola dei cinque giorni dopo è più efficace quanto prima è assunta dopo il rapporto a rischio (per esempio perché si è rotto un preservativo). Per questo l’Ema ha raccomandato di eliminare la necessità di ottenere una ricetta, per rendere più agevole e veloce l’acquisto. Ora sta ai singoli Paesi europei stabilire se accogliere o meno la raccomandazione dell’Ema. In Italia, va detto, c’è una situazione unica al mondo: non soltanto la ricetta è necessaria, ma per la pillola dei cinque giorni dopo si è introdotto l’obbligo, inspiegabile dal punto di vista scientifico, di presentare anche un test di gravidanza negativo per poterla acquistare.
Possiamo sperare che la raccomandazione dell’Ema spinga perlomeno a eliminare questa incombenza, che ha l’effetto di rendere l’accesso al medicinale ancora più complicato e lento.