Filippo Caleri, Il Tempo 26/4/2015, 26 aprile 2015
CRESCE LA RICHIESTA DI PERSONALE DI SERVIZIO TARGATO «MADE IN ITALY»
Le ricche famiglie svizzere, saudite, russe ma anche americane e inglesi non vogliono più maggiordomi o tate che parlano solo la lingua di Shakespeare. I gusti cambiano e anche l’impronta culturale da dare ai rampolli d’oro del pianeta. Così ora tocca a Dante, Michelangelo e Leonardo. Già, mai come ora i collaboratori domestici con alta specializzazione più richiesti al mondo sono italiani. Una tendenza diventata ormai quasi una moda che rappresenta anche una straordinaria opportunità per i giovani che non riescono a trovano lavoro in Patria. Una tata qualificata, infatti, all’estero guadagna più di 4.000 euro netti al mese; un cuoco di livello può arrivare anche a 60 mila euro l’anno e un maggiordomo, in grado di gestire un intero staff domestico, può portare a casa anche 100 mila euro netti all’anno.
«Tate professioniste, cuochi privati e maggiordomi italiani non sono mai stati richiesti come adesso» spiega Paola Diana, amministratore di Nanny&Butler (www.nannybutler.com), una società di selezione e ricerca di personale di servizio con elevata qualificazione, che ha sede a Roma e opera in tutto il mondo.
Dalla sua esperienza arrivano una serie di storie che aiutano a comprendere il fenomeno. Come l’esperienza di Laura, ad esempio, nata in provincia di Milano 37 anni fa, laureata con 110 e lode in Scienze Sportive all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La conoscenza dell’inglese, e le esperienze precedenti di personal trainer e tata, le hanno permesso di trovare lavoro a Miami. Oggi segue due bambini di 5 e 7 anni, si prende cura di tutte le loro esigenze e insegna loro la lingua italiana e attività sportive come il nuoto e il tennis. Non si occupa delle pulizie domestiche, dato che nella tenuta in cui vive ci sono 12 persone di servizio. La noia non esiste visto che vive fra Miami, Aspen e le Barbados.
Paolo, invece, è un giovane di 34 anni assunto come cuoco personale da una famiglia svizzera. Si occupa di tutti i pasti giornalieri e delle cene di rappresentanza per gli ospiti, coadiuvato da uno staff esperto. La sua forza è la cucina mediterranea. E la sua interpretazione del gusto italiano è talmente apprezzata che ha dovuto rifiutare le avances di famiglie russe «innamorate» dei suoi piatti dopo averlo ospitato, come chef temporaneo, nei loro chalet svizzeri.
Diversa la storia di Alessandra, che parla inglese alla perfezione e nel curriculum annovera importanti esperienze come assistente personale e house manager. Oggi lavora in Toscana per un magnate russo che le sta facendo seguire i lavori di ristrutturazione dei suoi casali sulle colline senesi. È lei che tratta direttamente con gli assessori e le aziende di costruzione seguendo le pratiche edilizie nella complessa burocrazia italiana. Un onere ben pagato: il suo capo le riconosce uno stipendio a più zeri.
Fabiana, invece, dopo la laurea in Beni Culturali all’Università di Napoli, ha intrapreso la carriera di tata specializzata in guide culturali, dopo aver iniziato a seguire i bambini figli di diplomatici asiatici durante il suo Master a Roma. Da quel giorno non si è più fermata. Da due anni lavora in una facoltosa famiglia che segue in tutto il mondo tra jet privati e yacht di lusso.
Non solo bambini sono, però, affidati alle cure del personale di servizio italiano. È il caso di Giada, giovane infermiera di 40 anni con esperienza di assistenza agli anziani nelle strutture sanitarie e nelle famiglie. Si è specializzata nelle malattie neurologiche, in particolare nell’Alzheimer. Il suo ultimo cliente le riconosceva uno stipendio di 3.000 euro al mese. Ora è in partenza per Ginevra, dove seguirà una donna d’affari costretta in carrozzina ma che si muove costantemente fra la Svizzera e la Costa Azzurra.
Non solo estero. Il personale di qualità italiano è anche molto richiesto nel nostro Paese. Non mancano anche in Italia famiglie che chiedono figure professionali in grado di assicurare servizi con un alto grado di affidabilità. Il costo non sembra un problema per alcuni fortunati disposti a pagare lautamente guardarobiere, cuoche e governanti che sappiano gestire una casa in autonomia. Gli stipendi partono dai 1.800 euro al mese e possono arrivare ai 3.000 euro. Insomma tra l’export di «made in Italy» bisogna ormai inserire anche questa voce.