David Carretta, Il Messaggero 25/4/2015, 25 aprile 2015
GRECIA, RIVOLTA UE CONTRO VAROUFAKIS «UN DILETTANTE E UN PERDITEMPO»
BRUXELLES Per Alexis Tsipras doveva essere l’Eurogruppo della svolta che avrebbe aperto la strada verso un accordo, dopo il suo incontro con Angela Merkel. E, invece, la riunione dei ministri delle Finanze della zona euro di ieri a Riga si è trasformata in un processo al suo governo, e in particolare al ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis. «Irresponsabile, perditempo, scommettitore e dilettante»: questi sarebbero stati gli aggettivi usati da uno dei partecipanti all’Eurogruppo per qualificare Varoufakis, dopo tre mesi di negoziati trascorsi invano alla ricerca di un compromesso su una lista di misure di bilancio e riforme necessaria a sbloccare i 7,2 miliardi che restano nel programma di aiuti.
POSIZIONI LONTANE
L’indiscrezione di Bloomberg è confermata da diversi fonti, che raccontano di una riunione «surriscaldata, ostile e tesa», in cui diversi ministri hanno espresso critiche durissime nei confronti del governo greco, accusato di non cooperare con i creditori internazionali e di ricorrere alla minaccia dell’uscita dall’euro per convincere i partner a cedere. «È stata una discussione molto critica» nei confronti di Atene, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem: «Ci sono ampie differenze da colmare». Ma l’avvertimento più allarmante è arrivato da Mario Draghi: «Il tempo sta scadendo», ha detto il presidente della Bce, annuncian do che il Consiglio dei governatori potrebbe imporre condizioni più strette per la liquidità di emergenza concessa alle banche. La stretta al programma Ela in Grecia potrebbe avvenire con un taglio più significativo sui collaterali che le banche danno in garanzia in cambio della liquidità di emergenza. Il quadro tratteggiato da Draghi è particolarmente negativo. «Fragilità dell’attuale situazione, continua uscita dai depositi, dialogo politico» tra Atene e i creditori in stallo, rendimenti sui titoli greci «più alti del 2012»: secondo Draghi, il comportamento del governo greco contribuisce a «distruggere i collaterali» delle banche. Il presidente della Bce ha implicitamente accusato Atene di impedire ai creditori di «valutare e quantificare» le misure che Tsipras sta adottando. Ed ha ricordato che «alcune riforme strutturali sono assolutamente essenziali». Secondo il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, «molte delle responsabilità sono nel campo del governo greco». La Commissione ha chiesto di «accelerare». «Ci sono scadenze ristrette e la liquidità sta diventando sempre più un problema per il governo greco», ha spiega to Dijsselbloem, escludendo la possibilità di un accordo a interim che permetta di sbloccare almeno una parte dei 7,2 miliardi di aiuti. «L’accordo deve essere sul pacchetto completo», ha detto il presidente dell’Eurogruppo.
I NODI
Dijsselbloem non ha voluto entrare nel dettaglio delle divergenze. Ma il governo Tsipras ha più volte ribadito le sue linee rosse. Le richieste sulle riforme della pensioni e del mercato del lavoro, l’aumento dell’Iva nelle isole, e il sequestro delle case per chi non paga il mutuo rimangono inaccettabili per Atene. Dopo la sfuriata dell’Eurogruppo, Varoufakis ha spiegato di essere pronto a «grandi compromessi». Ma la fiducia è ai minimi e un compromesso al prossimo Eurogruppo dell’11 maggio sembra improbabile. «Varoufakis è parte del problema, ma non è il solo problema», spiega una fonte. Dijsselbloem avrebbe chiamato direttamente Tsipras per informarlo dell’esito della riunione, perché non si fida del ministro delle Finanze greco, che è tornato a minacciare la Grexit. «Quando dico che finiremo con uscire dall’euro, se dobbiamo accettare altra austerità insostenibile, non è un bluff», ha detto Varoufakis aggiungendo: «Non ci sono alternative all’accordo». Il ministro greco «ci da lezioni su come funziona il mondo, ma ci piacerebbe parlare di dati e fatti», ha spiegato il suo collega austriaco, Hans Jörg Schelling.