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 2015  aprile 25 Sabato calendario

DA SIRIA ED ERITREA RECORD DI PROFUGHI E ORA SI VA IN EUROPA ANCHE VIA TERRA

ROMA.
Vecchi conflitti e nuove rotte. Sempre più gli arrivi via terra, anche se sono gli sbarchi a fare notizia. Due i Paesi dei record: Siria per le partenze, Germania per gli arrivi. Eccola la mappa dei flussi migratori, una serie di rotte che cambiano e si aggiornano di continuo.
Bisogna innanzitutto distinguere tra immigrati irregolari e rifugiati. Lo scorso anno il 44% di chi è arrivato in Italia via mare ha ottenuto una qualche forma di protezione. Insomma, niente a che fare coi cosiddetti “clandestini”: qui si tratta di uomini in fuga da guerre o persecuzioni. Mille focolai moltiplicatisi negli anni. Per capire, basta leggere gli ultimi dati Eurostat. I richiedenti asilo in Europa erano 435mila nel 2013, ben 626.000 nel 2014: un record assoluto dopo il picco del 1992. Da dove vengono e dove vanno? Per scovare le nuove rotte basta tracciare una linea tra i Paesi di partenze e quelli di arrivo. La guerra in Siria è la prima “fabbrica” di profughi. L’anno scorso più di 122mila siriani sono fuggiti dalle loro case e sono arrivati in Europa (72mila in più dell’anno precedente). Crescono anche i flussi in uscita da Afghanistan (41mila), Kosovo (37mila) ed Eritrea (36mila). Raddoppiano infine i rifugiati in fuga dall’Iraq e dalla Nigeria.
Sul fronte degli arrivi, nel Vecchio continente a ricevere l’onda più grossa di richieste d’asilo è la Germania: oltre 202mila nell’ultimo anno, ben 41mila di siriani. Il secondo Paese è la Svezia con 81mila domande. E l’Italia? Si piazza al terzo posto. Come emerge anche dal rapporto annuale 2015 del Centro Astalli, lo scorso anno i richiedenti asilo da noi sono stati 64.886: un record, con un aumento del 143% rispetto al 2013. Ma per i profughi l’Italia è spesso solo un corridoio da attraversare rapidamente per poi proseguire verso i Paesi del Nord Europa. Una prova: la maggior parte dei “rifugiati d’Italia” non provengono né dalla Siria, né dall’Eritrea, che sono invece le prime nazionalità tra i 170.757 migranti sbarcati in Italia via mare. Negli ultimi quattro anni infatti i principali Paesi d’origine degli arrivi via mare sono sempre stati quelli colpiti da gravi crisi umanitarie. Dal 2012 e ancora oggi nel 2015, Siria, Somalia, Eritrea e Mali sono le prime provenienze: da sole coprono oltre il 50% degli arrivi.
«Il numero di rifugiati accolti dall’Italia rimane modesto se comparato a quello di altri Paesi in Europa e nel mondo – conferma l’Unhcr – in media, infatti, l’Italia accoglie un rifugiato ogni mille persone, ben al di sotto della Svezia (con più di 11 rifugiati ogni mille) e la Francia (3,5 ogni mille). Per non parlare di casi limite: in Medio Oriente il Libano, al confine con la Siria, ospita circa 1,2 milioni di rifugiati, pari a un quarto della popolazione del Paese».
Nella classifica delle destinazioni europee dei profughi, al quarto posto si piazza la Francia (62mila) e al quinto, a sorpresa, l’Ungheria (42mila). «Non tanto a sorpresa – precisa Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati – visto che la vera novità è la ripresa della rotta via terra, che passa attraverso i Balcani e l’Europa orientale. In Ungheria cresce il numero di serbi, bosniaci, siriani e afgani. Molti stanno lì, ma vorrebbero raggiungere la Germania ». Eccola dunque la vera porta d’ingresso in Europa. «Ne è prova – prosegue Hein – che degli oltre 600mila richiedenti asilo arrivati nel 2014, solo 230mila sono giunti via mare. Pochissimi via aerea, con visti o passaporti falsi». C’è chi poi segue la via più sicura, soprattutto tra gli irregolari: sono gli overstayers, tutti quegli stranieri che entrano regolarmente nel Paese con un visto turistico e ci restano illegalmente anche dopo la sua scadenza.
Vladimiro Polchi, la Repubblica 25/4/2015