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 2015  aprile 26 Domenica calendario

C’È CONFUSIONE SUGLI ALCOLICI PERICOLOSO NON FARE DISTINZIONI

Vino uguale alcolismo. Questa pare essere l’equazione adottata recentemente dai ministri europei della salute. In Lettonia si è tenuta un’importante riunione dei vari rappresentanti continentali per discutere degli alcolici e della loro etichettatura. Si è deciso di aumentare le accise sugli alcolici, ovvero le imposte di consumo prelevate al produttore, perché in questo momento si considera essenziale la leva fiscale. Anche altri paesi si sono dichiarati favorevoli a questa linea, che mira a risolvere i problemi legati agli alcolici alzandone forzosamente il prezzo.
Un altro punto che è stato affrontato - secondo quanto emerso dalla conferenza stampa congiunta tra il ministro della salute lettone Guntis Belevics e il Direttore generale del dicastero europeo della salute Ladislav Miko – è l’inserimento dei valori nutrizionali sull’etichetta degli alcolici. La proposta a cui si sta lavorando riguarda la possibilità di evidenziare l’alto contenuto di calorie, ma su questo punto non si è ancora certi della linea da adottare.
È evidente che in questo momento la piaga dell’alcolismo è affrontata con la coercizione e la tassazione. La via più costruttiva, quella che passa attraverso l’educazione (in primo luogo quella scolastica), non è vista come praticabile. Spesso, come nel recente documento del CNAPA (Comitato per le Politiche e le Azioni Nazionali in Materia di Alcol), nemmeno si distingue fra superalcolici, birra o vino: tutto uguale e tutto ugualmente dannoso.
Tra l’altro, se saranno penalizzate le bevande con maggiore contenuto di alcol, il vino rischia grosso, perché per birra e spirits il tasso alcolemico si può abbassare con semplici processi industriali, mentre per il vino questo non è evidentemente possibile. È una piega pericolosa che rischia di danneggiare anche le produzioni di assoluta eccellenza qualitativa, e dunque riguarda da vicino anche l’Italia.
Giancarlo Gariglio, La Stampa 26/4/2015