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 2015  aprile 25 Sabato calendario

E SUI DRONI LA CASA BIANCA RIVEDRA’ LE REGOLE

Rivedere le regole per l’uso dei droni, senza abbandonare il programma. È la linea scelta dalla Casa Bianca, che cerca di evitare il dettaglio se Obama sapesse già della morte di Lo Porto quando incontrò il premier italiano Renzi 17 aprile, come ha scritto il «New York Times». Il Presidente è furioso per l’errore commesso, ma non ancora al punto di rinunciare ai droni, che gli hanno consentito di continuare la guerra al terrorismo ritirando i soldati dall’Iraq, e in parte dall’Afghanistan. Ieri Obama ha parlato proprio alla comunità dell’intelligence, rivolgendo il pensiero a Lo Porto: «Le mie preghiere sono per lui e sono vicino ai familiari. Stiamo riesaminando quello che è successo e faremo di tutto per evitare in futuro la morte di innocenti. Dobbiamo imparare dai nostri errori».
I bersagli sicuri
Il programma droni ha due rami: la «kill list», e i «signature strike». Il primo si basa su una lista precisa di obiettivi che l’intelligence ritiene necessario eliminare, e richiede l’autorizzazione del Presidente per ogni azione, soprattutto se prende di mira cittadini americani come Anwal al Awlaki. La Cia cerca le persone sulla lista, e quando ha la certezza di averle individuate chiede al capo della Casa Bianca il permesso di colpirle. È il meccanismo che ha funzionato per Osama bin Laden, anche se in quel caso si decise di lanciare un raid a terra.
Il secondo ramo invece si basa sull’analisi dei comportamenti degli obiettivi, e sulla «near certainty» che nel mirino ci siano le persone giuste. In sostanza l’intelligence individua i target e comincia a sorvegliarli, come ha fatto con la struttura colpita nel gennaio scorso in Afghanistan. Da questa osservazione arriva alla «quasi certezza» che si tratti di una base terroristica, pur non sapendo con precisione chi la frequenti.
Gli attacchi a strutture
Dunque non si prende di mira una persona specifica, ma una struttura riconducibile ai terroristi, cercando di capire quanti soggetti la frequentano e con quali mansioni, in base ai loro comportamenti. Una volta che si è raggiunta la «quasi certezza» si colpisce, senza dover passare necessariamente dal tavolo del Presidente. Nel caso di gennaio, per esempio, l’intelligence era convinta che la base fosse usata solo da quattro terroristi, ed è rimasta sorpresa quando ha visto estrarre sei corpi dalle macerie. Da là è cominciata la ricerca per individuarli, che ha portato dopo tre mesi all’identificazione di Lo Porto e Weinstein.
Obama aveva ricevuto dalla Cia l’assicurazione che simili errori di fuoco amico fossero impossibili, ma la realtà ha smentito i servizi, e quindi ora vuole rivedere le regole di ingaggio per questo tipo di attacchi. Il programma dei droni però rappresenta un perno fondamentale su cui si appoggia la sua strategia anti terrorismo, e difficilmente ci rinuncerà.