Sette 24/4/2015, 24 aprile 2015
SE PREGHI TI AIUTO A SPOSARTI
In Arabia Saudita, le giovani coppie che intendono sposarsi possono beneficiare di un finanziamento da parte dello Stato, tramite il ministero degli Affari Sociali. Se da un lato si tratta di una delle tante sfaccettature di un Paese le cui ricchezze naturali aiutano i propri cittadini nelle questioni più pratiche grazie a un sistema di welfare comunque basato sull’accettazione delle dinamiche del regime, dall’altro si svela nuovamente lo zelo religioso saudita. Per ottenere il sussidio, infatti, è necessario presentare una documentazione che comprenda, tra le altre cose, una lettera dell’imam della propria moschea che attesti che la persona che richiede l’aiuto finanziario preghi effettivamente cinque volte al giorno, come previsto dal diritto islamico. Non solo: il ministero invia anche degli imam a controllare che ciò sia effettivamente vero, una sorta di ispettori della preghiera nelle moschee. In effetti, non tutti coloro che fanno richiesta del sussidio per il matrimonio ricevono effettivamente il finanziamento. Tra gli ostacoli, potrebbe proprio esserci un comportamento non ‘corretto’ dal punto di vista dell’osservanza della preghiera rituale.