Camilla Strada, Vanity Fair 22/04/2015, 22 aprile 2015
L’ISIS CERCA MOGLIE
«Qui in Siria non si paga l’affitto. Ci sono cibo e farmaci gratis. A ogni coppia di sposi viene assegnata una dote di 700 dollari. E tu, donna, da tuo marito sarai sempre amata e corteggiata. Vuoi sposare un combattente in Siria? Scrivi la tua età, lingua, professione e invoca il Clemente Iddio». La maggior parte di noi sorride davanti a un annuncio matrimoniale di questo tipo. In tante, invece, ci cascano: giovani e meno giovani, divorziate, vedove, single; l’importante è che siano in età fertile, perché al Califfato interessa sì reclutare combattenti spose, ma soprattutto future madri: e il web è il mezzo ovvio per trovarle, oggi. A spiegarlo è una tunisina, che la propaganda 2.0 dell’Isis la conosce bene, perché ha fatto parte della sua squadra, tutta al femminile, dei social media manager. Ora ne è fuori, ha disertato e perciò vive nascosta, ma la sua testimonianza è stata raccolta da Simone Di Meo e Giuseppe Iannini nel libro Soldatessa del Califfato (Imprimatur, pagg. 192, € 16). «Mio marito Bechir combatteva con granate e kalashnikov, io con tastiera e mouse», confessa.
La seduzione
Il reclutamento social è gestito da sole donne, «più empatiche», formate anche dallo stesso amministratore dei server dello Stato islamico, ricercatissimo: il tunisino Majidi Mgaidia. «Lo conosco bene», rivela la Soldatessa, «veniva spesso nel nostro ufficio: per insegnarci ad aggirare i controlli dei servizi segreti francesi e inglesi e ad analizzare le pagine Facebook e Twitter dei nostri follower, era certo che ci fossero degli infiltrati». Le reclutatrici gestiscono i profili Facebook e Twitter dei combattenti (l’ufficio della Soldatessa ne curava 200) «perché loro non hanno tempo, né voglia». L’approccio è fondamentale: si trova una «preda», le si dà ascolto, incitandola a scegliere la Sharia. Le più fragili si convincono con poco; per altre serve un corteggiamento di mesi: come Odette e Josette, 17enni di Parigi che hanno mollato tutto per fidanzarsi con due tunisini.
L’appuntamento «romantico»
Si chiama Dawn (Alba) l’app per Twitter in lingua araba che posta i tweet dell’Isis sugli account degli utenti iscritti. Con picchi di 40 mila al giorno. Ideata come «strumento per tenersi aggiornati sulle novità del gruppo jihadista», è il modo migliore per organizzare incontri «romantici» di massa, con alert tipo: «Ragazzi, stanno per arrivare le sorelle francesi a Damasco».
La proposta di matrimonio
E poi ci sono i siti di incontri, il più utilizzato è Jihad Matchmaker. Con vere proposte di matrimonio, che garantiscono sicurezza economica o avventure. «Ho procurato molte mogli australiane e inglesi ai miliziani», racconta la Soldatessa, «le donne di quei Paesi sono sensibili al richiamo della guerra di religione. Forse cercano emozioni o romanticismo».