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 2015  aprile 23 Giovedì calendario

NONNI «Sperone, provincia di Avellino, è casa mia. Papà e mamma sono partiti da lì, e non importa se io sono nato a Darmstadt, in Germania

NONNI «Sperone, provincia di Avellino, è casa mia. Papà e mamma sono partiti da lì, e non importa se io sono nato a Darmstadt, in Germania. In casa, da bambini, si parlava napoletano. Appena ho un paio di giorni liberi, torno là, dai miei nonni» (Roberto Soriano). MOGLI «Capita a tutti di avere momenti difficili. Io in quei giorni ho capito che tutto dipende dalla tua testa, senza la testa uno non può fare niente, ho solo 23 anni, non mi era mai successo. Ma è durato solo un mese, adesso le cose stanno andando molto meglio, con Ranocchia c’è un grande affiatamento, lui mi è stato vicino, le nostre mogli si frequentano. DUBBI «Un dubbio voglio farglielo venire a Conte. Fosse solo anche per una notte, fosse soltanto anche per un’ora. Un’ora di dubbio, ma voglio fargliela venire. Per me sarebbe una soddisfazione enorme. Un conto è conquistare la Nazionale a vent’anni, un altro è riconquistarla alla mia età» (Antonio Cassano, che si sta allenando da solo in attesa di un club per la prossima stagione). CULTURA/1 «Perché sono rimasto a Udine tutti questi anni? Perché per me è una piazza importante, e per riconoscenza verso i Pozzo che mi hanno permesso di diventare quello che sono e per la città. I friulani mi hanno insegnato la cultura del lavoro e il rispetto» (Antonio Di Natale). CULTURA/2 «Tanti giornalisti mi hanno chiesto e mi chiedono di paragonare Vettel e Schumacher. Ebbene la cosa che li unisce è la “cultura”. Sono due piloti diversi, con differenti caratteri e personalità. Ma hanno, come dire, una base culturale comune» (Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari). VELOCE «I top player sono sempre quelli, ma dietro il livello medio si è molto alzato. Il tennis è diventato ancora più veloce e la condizione atletica è fondamentale. Io non mi muovevo benissimo ma ora ho imparato a correre verso il dritto e a difendermi meglio dal lato del rovescio: per riuscirci ho lavorato tantissimo in campo» (Simone Bolelli). DISCONNESSO «Non ho voglia di ascoltare tutte le stupidaggini che vengono dette là fuori. Questo è il momento in cui mi chiudo in me stesso e non voglio alcun tipo di condizionamento mentale. Tutte le mie energie sono per la squadra. Sono disconnesso» (LeBron James, che per i playoff ha fatto sapere di aver staccato del tutto dai social network).