Vincenzo Bisbiglia, Il Tempo 19/4/2015, 19 aprile 2015
LE NUOVE «CONTRAVVENZIONI» DEL SINDACO
Strisce blu, ztl, pedaggi. E, a breve, anche l’ecopass. La guerra della Giunta Marino alla mobilità privata prosegue a colpi di tariffe e nuovi ostacoli. Con buona pace del «romano medio», che vive in periferia e alla fine dell’anno si troverà a sborsare una cifra che supera i 7.000 euro soltanto per gli spostamenti in auto. Un vero patrimonio. Abbiamo analizzato, infatti, costi e percorsi che il nuovo Piano generale del traffico urbano voluto dall’assessore alla Mobilità, Guido Improta, impone a un lavoratore residente ad esempio a Ponte di Nona, estrema periferia est della Capitale, il quale ogni giorno, per 300 volte in 12 mesi, si reca in ufficio in zona Navona-Pantheon con la propria auto.
IL PEDAGGIO: 480 EURO Il nostro automobilista si troverà quasi subito di fronte a un’anomalia tutta capitolina. Nonostante Ponte di Nona, infatti, sia a tutti gli effetti un quartiere del Comune di Roma, l’ingresso nel tratto urbano della A24 è a pagamento: 0,80 euro all’andata e altrettanti al ritorno. Alla fine dell’anno si conterà una spesa non indifferente di 480 euro.
L’ECOPASS: 720 EURO Una volta presa l’A24, tutto fila liscio fino al sottopasso di Portonaccio, fuori dal quale dal 2.017 saranno posti i varchi elettronici dell’anello ferroviario, che serviranno a pagare l’ecopass. Essendo residente nel Comune di Roma, l’automobilista avrà a disposizione un plafond di 120 bonus, ma muovendosi in orario di punta sarà costretto a spenderne 2 al giorno, terminandoli così in appena 2 mesi. E per gli altri 240 giorni? Possedendo un’auto acquistata nel 2008 (dunque Euro 4), l’ingresso nell’anello ferroviario gli costerà 3 euro al giorno. Che fanno dunque 720 euro l’anno.
LA ZTL: 403 EURO La stangata non è finita. Perché ora bisogna entrare in Centro Storico e bisogna avere il permesso ztl ad hoc. Il cui costo dal 2014 è più che triplicato. Un abbonamento quinquennale costa 2015 euro, dunque 403 euro l’anno (meno dell’ecopass). Ma con il nuovo Pgtu, la ztl Centro Storico verrà divisa presto in 4 settori: Tridente-Trevi, Viminale-Monti, Farnese-Portico d’Ottavia e Navona-Pantheon. Il permesso per un settore, comporterà il divieto di accedere agli altri, con la beffa per il nostro automobilista di essere costretto a percorrere un tragitto molto più lungo (e trafficato) per aggirare la ztl ed entrare dal varco corretto.
STRISCE BLU: 4.050 EURO Il vero colpo al portafogli, in realtà, è rappresentato dalle strisce blu. Eliminati i mini-abbonamenti da 4 euro per 8 ore e quelli da 70 euro al mese, eliminate le strisce bianche dal centro storico e aumentata la tariffa da 1 a 1,50 euro, non resta che dotarsi di monetine e iniziare a contare. Una sosta media di 9 ore (8 ore di lavoro, ma bisogna contare entrata, uscita e eventuali contrattempi), costa al giorno 13,50 euro, che per 300 giorni sono poco più di 4.000 euro.
ALTRE SPESE: 1650 EURO Ovviamente poi ci sono tutte quelle spese che non dipendono (almeno non in larga parte) dalle amministrazioni pubbliche. C’e’ la benzina: da Ponte di Nona al centro della città sono 40 km, dunque è difficile ipotizzare una spesa inferiore ai 5 euro al giorno, quindi 1.500 euro l’anno. Cifra a cui va aggiunto il bollo della Regione Lazio, che per un’utilitaria è pari a circa 150 euro l’anno.
LE ALTERNATIVE Ma ci sono delle alternative realmente valide al mezzo privato? Il nostro automobilista dal 24 aprile potrà prendere la Fr2 alla nuova Stazione Ponte di Nona, ma si tratta di una linea assolutamente inaffidabile, oltre che congestionata. Raggiungere la Metro B con l’auto? Certo, ma poi bisogna incrociare le dita.
L’Ecopass. L’Ecopass all’ingresso dell’anello ferroviario, sul modello dell’area C milanese, è il provvedimento che più ha fatto discutere finora. Questa sorta di ztl allargata sarà innanzitutto bandita alle auto con classe ambientale non Euro 4 (da Euro 3 in giù). Chi possiede un’auto Euro 4, Euro 5 o Euro 6 potrà entrare pagando rispettivamente 3, 2 e 1 euro. I residenti e dimoranti nel Comune di Roma avranno in dote 120 bonus mobilità (180 per alcune categorie), ognuno dei quali vale un ingresso (ma vengono spesi 2 bonus se il passaggio avviene in ora di punta). L’intenzione è chiudere l’anello ferroviario entro il 1 gennaio 2017, per poi installare i varchi elettronici in aprile.
Cancellati ultimi stalli gratis. Nel piano generale del traffico si dice chiaramente che all’interno dell’area 1 (le Mura Aureliane che coincidono praticamente con il centro) verranno eliminati i pochi stalli gratuiti rimasti per i parcheggi delle auto. In realtà, ci aveva già provato la Giunta Alemanno nel 2008, con l’assessore Sergio Marchi. In quel caso, su ricorso del Codacons, il Tar arrivò ad annullare l’introduzione delle strisce blu in tutto il Centro Storico e, addirittura, la Corte di Cassazione ordinò al Comune la restituzione di quanto pagato dai cittadini. Questo perché bisognava rispettare una quota di legge di almeno il 20% di posti gratuiti nelle vicinanze di quelli a pagamento.
Contravvenzioni
Un ruolo fondamentale il controllo della mobilità, così come l’aspetto sanzionatorio. Sono già in funzione due sistemi introdotti dalla Polizia Locale di Roma Capitale che dovrebbero venire incontro alle intenzioni dell’amministrazione: gli autovelox e lo street control. I primi sono mobili e, uno ogni municipio, vengono piazzati di volta in volta nelle strade dove la velocità solitamente è più elevata. Lo street control, invece, è un sistema che permette ai vigili urbani di sanzionare a strascico le auto parcheggiate in doppia fila, «così da fluidificare il traffico». E spremere bene i romani.
Ztl per nababbi. Non è bastato triplicare le tariffe delle zone a traffico limitato nel 2014 (da 615 a 2.015 euro). Nel Piano del traffico viene inserita una nuova corsa a ostacoli. «Al fine di ridurre la mobilità interna alla Ztl Centro Storico», infatti, è stata prevista l’ulteriore divisione in quattro settori: Tridente-Trevi, Viminale-Monti, Farnese-Portico d’Ottavia e Navona-Pantheon, a cui si aggiunge quella di Trastevere. E qui veniamo al punto: avere il permesso per la Ztl, significherà poter entrare in uno solo di questi settori (a scelta) non potendo attraversare gli altri. Chi da est vuole arrivare a Trastevere, non potrà passare per via Nazionale, ma fare il tragitto comune. I varchi saranno ridotti e gli accessi saranno solo uno o due per mini-settore.
La sosta è d’oro. I parcheggi a pagamento a Roma saranno di più e più cari. Presto, infatti, si ritornerà agli aumenti varati in autunno (recentemente bocciati dal Tar), con la sosta che passa da 1 a 1,5 euro l’ora e l’eliminazione degli abbonamenti 4 euro per 8 ore e 75 euro al mese. Ma non è tutto. Perché le strisce blu arriveranno in massa anche in periferia: sia nella zona 2 (Anello Ferroviario) che nella zona 3 (Gra) «è prevista la tariffazione estensiva degli spazi stradali, con livelli differenziati a seconda delle caratteristiche». Strisce blu infine anche al mare, ad Ostia, ma soltanto durante la stagione estiva, quando è previsto l’assalto degli automobilisti. Ogni chance è buona per fare cassa.
Limite di velocità da 50 a 30 km orari in tutta la città. Le Zone 30 non saranno solo prerogativa delle isole ambientali. Tutt’altro. Si tratta di strade dove il limite di velocità per le auto sarà abbassato dai 50 km/h attuali fino ai 30 km/h. Questo, nell’intenzione del Pgtu, dovrebbe permettere a pedoni e ciclisti di effettuare i loro percorsi in sicurezza. Una delle zone 30 attualmente in vigore è quella di via dei Fori Imperiali, dove tuttavia non sempre i pochi privilegiati che vi transitano rispettano il limite di velocità. Un periodo si è provato anche con l’esperimento di via Labicana, ma il tentativo è naufragato ben presto. Vedremo se le nuove aree, che saranno disseminate per i municipi, avranno maggior fortuna.
Vincenzo Bisbiglia