La Stampa 22/4/2015, 22 aprile 2015
Medvedev “Le sanzioni ci costano 75 miliardi” La Russia sta iniziando a pagare un costo economico molto alto dopo l’annessione della Crimea e l’appoggio ai separatisti ucraini
Medvedev “Le sanzioni ci costano 75 miliardi” La Russia sta iniziando a pagare un costo economico molto alto dopo l’annessione della Crimea e l’appoggio ai separatisti ucraini. Le sanzioni decise dall’Unione europea e dagli Stati Uniti nei soli primi due mesi del 2015 hanno procurato un calo del 30 per cento all’interscambio commerciale del Paese con il resto del mondo facendolo scendere a 83,3 miliardi di dollari. A sottolineare le difficoltà in cui versa l’economia è stato proprio il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, che ha precisato che «le perdite dovute alle restrizioni sono significative». Medvedev ha riportato stime di «alcuni esperti stranieri», che hanno quantificato «l’impatto negativo, fino ad ora, a 25 miliardi di euro, pari a 1,5 punti di Pil». Ma il futuro non promette nulla di buono tanto che Medvedev ha dovuto ammettere che il calo del Pil alla fine del 2015 «può aumentare di alcune volte nel 2015». Infatti le stime prevedono una riduzione fino a 75 miliardi di dollari, pari al 4,8% del Pil. Questi dati però non hanno «piegato» l’orgoglio nazionale tanto da far dire al premier russo che l’annessione della Crimea è stato un passo «storico» e che ha «un significato equivalente a quello della caduta del muro di Berlino e della riunificazione della Germania, o del ritorno alla Cina di Hong Kong e Macao».