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 2015  aprile 21 Martedì calendario

GLI ISLAMISTI BLOCCANO LA VENDITA DEGLI ALCOLICI

La gelata sulla decisione di liberalizzare il commercio di vino in Algeria è arrivata martedì scorso, 14 aprile, dal primo ministro Abdelmalek Sellal, che ha stoppato la vendita all’ingrosso di alcolici. Una sconfessione, di fatto, dell’operato del suo ministro del commercio, Amara Benyounès, che per questa sua volontà liberalizzatrice è stato duramente attaccato dagli islamisti e dalle autorità religiose.
Manifestazioni di protesta contro la vendita degli alcolici erano state previste venerdì 17 aprile all’uscita della preghiera settimanale. E le televisioni private avevano soffiato sul fuoco invitando a partecipare alle proteste di piazza tutti i contrari alla vendita del vino considerata la «madre di tutti i vizi».
Dopo diverse settimane il progetto di liberalizzazione è diventato bersaglio degli attacchi provenienti sia dagli ambienti religiosi che dagli islamisti salafiti che si proclamano i puristi dell’Islam. Benyounès è stato accusato di voler aprire «una guerra contro Allah e mettere l’Algeria nelle mani di una lobby sionista», ha dichiarato il predicatore molto popolare, Chemessedine, in una trasmissione Tv del canale Ennahar. «Dopo il vino l’Omc, l’organizzazione mondiale del commercio, esigerà la liberalizzazione la vendita della carne di maiale e il passo successivo riguarderà la prostituzione» ha proseguito il telepredicatore. Accuse campate in aria ma con un forte impatto reale tanto che Amara Benyounès (che vuole traghettare l’Algeria verso l’adesione all’Omc nel 2015) è venuto a trovarsi in posizione isolata. Soltanto l’associazione algerina di produttori di bevande (Apab) ha preso le difese del ministro sostenendone le ragioni e sottolineando che in effetti non ha fatto altro che abrogare una disposizione presa in maniera «illegittima» dal suo predecessore. Nel 2006, l’allora ministro del commercio, l’islamista Hachemi Djaaboub, aveva istituito un’autorizzazione preliminare per l’attività di commercio all’ingrosso delle bevande alcoliche. La disposizione trasferiva ai prefetti possibili aperture, ma di fatto nessuno di loro si sarebbe assunto la responsabilità di andare contro la proibizione decisa dal governo centrale. Per molti analisti la marcia indietro del governo di Algeri sulla liberalizzazione è una vittoria dei fondamentalisti islamici e dei conservatori.
Simonetta Scarane, ItaliaOggi 21/4/2015