A. Bas., Il Messaggero 19/4/2015, 19 aprile 2015
LA NUOVA VIA DEL GAS RUSSO DOPO L’ADDIO A SOUTH STREAM
Da una questione politica interna all’Europa, il primo ministro greco Alexis Tsipras, sta provando a trasformare il braccio di ferro con Berlino in una partita geo-politica. Con un’abile mossa, il leader di Siryza ha candidato la Grecia a diventare un hub del gas russo. Nei giorni scorsi Tsipras ha incontrato Vladimir Putin dando la sua disponibilità a far parte del progetto «Turkish Stream», il gasdotto che dovrebbe prendere il posto di South Stream, progetto che era nato per portare il gas russo in Europa attraverso il mar nero bypassando l’Ucraina. Un progetto tuttavia naufragato alla fine dello scorso anno per la crisi tra Mosca e Kiev. La Grecia, aveva dichiarato Tsipras dopo l’incontro con Putin, «è interessata alla realizzazione di un prolungamento della pipeline che porti il gas russo in Europa». Ogni Stato membro, era stata l’osservazione del premier ellenico, «ha diritto a firmare accordi bilaterali in campo energetico». E Turkish Stream può assicurare, aveva aggiunto ancora, la «sicurezza energetica rispettando le regole sia della Grecia che dell’Unione Europea». Il nuovo gasdotto permetterebbe a Mosca di raggiungere l’Europa solo con una deviazione aggiuntiva di 150 chilometri rispetto al vecchio progetto, attraverso la Turchia anziché la Bulgaria. Far sì che il proprio gas raggiunga l’Europa e i Balcani, è per la Russia un obiettivo strategico. La via dell’Ucraina è diventata per Mosca difficile e onerosa. Ma la necessità di far arrivare il gas nel Vecchio continente resta, e in questa prospettiva la disponibilità di Atene potrebbe essere utilizzata per aprire un varco nel muro eretto dai Paesi europei. A Tsipras Putin avrebbe promesso sconti sul gas e una partecipazione alle privatizzazioni greche. Fonti greche hanno anche parlato di un possibile anticipo sui futuri profitti che Atene potrebbe ottenere grazie al gasdotto, paventando addirittura un aiuto fino a 5 miliardi di euro. Difficile, tuttavia, che i russi si spingano tanto avanti. Più probabile che anche questa sia una pistola, carica o scarica che sia, messa abilmente da Atene sul tavolo delle trattative con Berlino nel negoziato sul piano di salvataggio.