Aldo Grasso, Corriere della Sera 19/4/2015, 19 aprile 2015
LE STRADE INTERROTTE DELL’ULTIMO BOIARDO
Ne ha fatta di strada Pietro Ciucci, il dimissionario presidente dell’Anas. Travolto dalle polemiche (ma lui nega) per l’interruzione dell’autostrada siciliana (un viadotto è miseramente sprofondato), per la chiusura di uno svincolo della Palermo-Agrigento, appena inaugurato, per le denunce di Report sulle gallerie in costruzione sulla statale Foligno-Civitanova, ha infine deciso di lasciare.
Ne ha fatta di strada, l’ultimo boiardo. A 19 anni è già nella società Autostrade, dove scala tutti i gradini. Il grande salto è quando Prodi, nel 1987, gli offre la direzione finanza dell’Iri.
Tempo fa, sul Corriere , Sergio Rizzo ha mirabilmente sgranato il rosario dei suoi incarichi: «I consigli di Alitalia, Rai, Stet, Finmeccanica, Comit, Credit, Banca di Roma, Sme, Autostrade, Aeroporti di Roma... La presidenza di Cofiri… Nel 2002 Berlusconi lo nomina al vertice della Stretto di Messina, la società controllata dall’Anas che dovrebbe realizzare il ponte fra Scilla e Cariddi…». Collauda persino il Mose di Venezia. Il suo capolavoro lo compie all’Anas quando, nel 2013, è insieme presidente, amministratore delegato e direttore generale. Il presidente Ciucci licenza senza preavviso il dg Ciucci e gli paga anche la buonuscita. Tra consulenze e incarichi, quasi tutti pubblici, accumula una discreta fortuna. Senza i rischi di un imprenditore.
Ne ha fatta di strada, Ciucci. E pazienza se le nostre strade minacciano di rovinare.