s. sa., Il Sole 24 Ore 19/4/2015, 19 aprile 2015
SUL CALCIO POSSIAMO IMPARARE DALLA GRECIA
Le ultime dai campi – da scegliere in un rosario sempre più mesto – sono: irruzione negli spogliatoi e schiaffi ai calciatori del Cagliari, rei di essere penultimi in classifica e accusati ergo di scarso impegno; partita Varese-Avellino rinviata per impraticabilità di campo. Ma nessun nubifragio meteo, state sicuri: solo una grandinata di picconate al terreno di gioco, porte divelte, panchine distrutte . I soliti “tifosi” ci pensano loro a risolvere i problemi di classifica delle squadre. La Roma, che meritoriamente, attraverso le parole del suo presidente (non a caso proveniente da un’altra mentalità sportiva), non aveva esitato a definire «idioti» (e peggio) i fieri espositori di striscioni vomitevoli, si trova in una situazione surreale. Il calcio italiano è ostaggio di queste pratiche e ne è, in qualche modo, complice. Mai parole chiare, mai atti conseguenti e clamorosi. Niente: il calcio italiano digerisce tutto. La Grecia, bistrattata nazione, non ha esitato a far saltare più volte le gare di campionato quest’anno in seguito alle risse tra i tifosi: una lezione da darci l’hanno avuta. E intanto i nostri stadi si svuotano sempre di più e il calcio diventa uno sport televisivo. Attenzione, però, che cambiare canale costa poco e i campionati belli da vedere (Inghilterra, Spagna) sono a un tasto (e molta civiltà) di distanza.
s. sa., Il Sole 24 Ore 19/4/2015