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 2015  aprile 19 Domenica calendario

LA STRUGGENTE SOLITUDINE DI DUDÙ NELLA SALÒ DI SILVIO E FRANCESCA

Se Sandro Bondi fosse ancora berlusconiano, e non già spudoratamente renziano, siamo sicuri che vergherebbe all’istante la seguente ode a Dudù, senza verbi secondo il suo consueto stile poetico: “Soffice Batuffolo/ Indomita Furia/ Sterile Quadrupede/ Candido Enigma”.
L’apocrifa quartina bondiana riassume in otto parole l’ultimo mistero che squassa la Salò di Silvio Berlusconi: la struggente solitudine di Dudù, il barboncino bianchissimo caro a Francesca Pascale, la giovane fidanzata napoletana del Condannato. Altro che i sondaggi neri per le Regionali o gli scontri con Denis Verdini e Raffaele Fitto. Ne ha dato notizia nella settimana che si chiude la serissima Stampa torinese, riportando questa frase attribuita all’ex Cavaliere: “Basta, non ne posso più di avere queste bestie in giro per la casa. Non è vero che gli animali mi piacciono, anzi a dirla tutta non mi son mai piaciuti”. A quel punto dalla Casa Madre di Arcore e Palazzo Grazioli è arrivata una vibrante, sdegnata, secca smentita: “Smentisco con la massima fermezza la mia presunta insofferenza per Dudù e Dudina”. Un tempo, la fermezza era un concetto tragico legato a ben altre stagioni della Repubblica, adesso è usato per salvaguardare l’armonia canino-familiare del bunker berlusconiano, in un crepuscolo triste di diserzioni. Si dà il caso che il testimone oculare dell’insofferenza di B. per Dudù sia un professionista al di sopra di ogni sospetto e la frase di Berlusconi ben più forte di quella riportata nei giorni scorsi: “Basta con ’sto cazzo di Dudù, non lo sopporto più”.
Non si tratta di intignare o di rivolgere dieci domande al Condannato sul suo rapporto con il piccolo barboncino, anche perché dal cerchio magico stroncano ogni dubbio sul nascere: “Il presidente è un convinto animalista, ha fatto la campagna per le Europee su questo, è assolutamente falso che abbia detto qualcosa contro Dudù”. Però qualche problema tra lui e l’ex Cavaliere c’è stato. È noto che Dudù adora giocare con le palline, sparse a decine nelle residenze di B., Villa San Martino ad Arcore e Palazzo Grazioli a Roma. Nel febbraio del 2014, Berlusconi si presentò col volto tumefatto, macchiato da lividi nonostante le dosi massicce di cerone, a una riunione di club azzurri in Lombardia. Di fronte agli sguardi indagatori dei presenti, e per fugare maligne supposizioni domestiche di altra natura, il Condannato spiegò così la dinamica del suo incidente: “Ho messo un piede su una palla di Dudù e ho fatto un volo di 4 metri, sono letteralmente planato ma sono stato fortunato. Ho ancora male alla gamba, sono caduto su una scala, ma sono stato fortunato perché c’era la moquette e non mi sono fatto praticamente niente”. Planare a quasi 80 anni dopo un volo di 4 metri giù per una scala e cavarsela con lividi in faccia e una spalla dolorante è davvero un’autentica fortuna. Ma è dura immaginare Berlusconi steso per terra, dolorante e vivo per miracolo, gridare frasi d’amore all’indirizzo di Dudù e della sua pallina.
L’era del berlusconismo duduista si è aperta alla fine del 2012, con la nascita di Dudù, diventato in pochi giorni una star mediatica. Due anni fa, poi, è arrivata anche Dudina, dono dell’azzurra più animalista di corte, Michela Vittoria Brambilla, la cosiddetta rossa salmonata. Nel suo intimo, B. deve considerare la Brambilla una vera piaga d’Egitto e poco incline a farsi i fatti suoi in quel di Calolziocorte di Lecco perché nell’aprile di quest’anno di regalo a quattro zampe ce n’è stato un altro. Stavolta una piccola golden retriever cui la fidanzata Pascale, amante delle moto, ha messo il nome di Harley. Pare però che la depressione di Dudù sia aumentata anziché diminuita. Sì, perché sono almeno due anni che specialisti vari e animalisti antiberlusconiani sostengono che il barboncino di Silvio e Francesca sia malato d’umore e per questo ingozzato di dolci, gelati e pasticcini, non proprio l’alimentazione ideale per un cane. Ma anche in questo caso vibranti sono state le smentite di veterinari e cinofili di destra.
In realtà il problema di Dudù è un Problema con la maiuscola. Come ha scritto sempre la Stampa, ma in un altro giorno, Dudù non riesce a mettere incinta Dudina e si è beccato pure gli acari nei tentativi di copula. In pratica, Dudù non tromba più. E questa è la metafora più genuina e crudele dell’attuale stagione decadente di B., rinchiuso in una Salò di rancore e silenzio, e forse spiega perché il Condannato smentisce con fermezza ogni voce su Dudù. Destini che si specchiano, con tanta, struggente e dolorosa nostalgia.
Fabrizio d’Esposito, il Fatto Quotidiano 19/4/2015