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 2015  aprile 20 Lunedì calendario

FELICI

Visti da media distanza sembrano felici: nonostante tutto il 72% dei giovani italiani sembra proprio che lo sia; i più contenti sono quelli che studiano e lavorano, anche part time, che sembrano avere una maggiore percezione di benessere (80%), seguiti da chi solo lavora (76,7%) e da chi solo studia (74,9%). L’ultima indagine del Rapporto giovani dell’Istituto Toniolo-Università Cattolica, un panel di 5mila giovani tra i 19 e i 31 anni, rivela che i nostri ragazzi tra un’incertezza e l’altra, il lavoro che non c’è e una sfiducia generale sul futuro non esprimono un rassegnato pessimismo, ma una non ingenua e pragmatica consapevolezza sulle difficoltà del momento. La massima sfiducia è quella dei cosiddetti Neet, gli under 30 che non studiano e non lavorano. Si tratta, come dice il Rapporto, di “una categoria di giovani che vede le proprie capacità e competente inutilizzate, lasciate deperire, con il rischio di marginalizzazione non solo economica ma anche sociale. A lungo andare, la permanenza in tale condizione può minare la fiducia in sé stessi e la possibilità di raggiungere obiettivi desiderati di vita”. Non è un caso quindi se l’85% dei giovani ritiene che l’Italia offra limitate o scarse possibilità per chi entra oggi nel mercato del lavoro. Auguriamoci che tornino.
Tra i Neet, la percentuale di chi si dichiara felice scende al 59%, mentre tocca l’80% tra chi studia e lavoro. Si tratta di oltre 20 punti percentuali di differenza.