Giuliano Aluffi, il venerdì 17/4/2015, 17 aprile 2015
L’ANIMALE CHE VIVE (BENISSIMO) COME UN PESCE FUOR D’ACQUA
Che i pesci debbano stare in acqua è un’ovvietà su cui non tutti gli appartenenti alla categoria sono d’accordo: il perioftalmo, ad esempio, che vive nelle zone dove ci sono mangrovie e nelle piane di marea in Africa occidentale, Sudest asiatico e Australia, passa più tempo sulla terraferma che in mare, grazie a una serie di adattamenti evolutivi. Uno di questi riguarda il modo in cui il perioftalmo si nutre fuori dall’acqua ed è stato rivelato dallo studio di un gruppo di ricercatori belgi pubblicato su Proceedings B of the Royal Society, la rivista della Royal Society britannica dedicata alle scienze biologiche.
«Normalmente i pesci si nutrono con ciò che trovano nell’acqua. Il perioftalmo ha però un vantaggio notevole: può nutrirsi anche di ciò che trova sulla terraferma, compresi insetti o vermi. Come fa? Per gli animali in immersione è facile deglutire il cibo, perché l’acqua riduce il suo attrito con la gola. Per il perioftalmo l’evoluzione ha trovato la soluzione che abbiamo documentato nello studio: questo pesce esce dal mare con la bocca piena d’acqua. E quando trova una preda, gliene rigurgita addosso un po’: così ingoiarlo sarà più facile. Questo ci sembra un vero e proprio adattamento alla terraferma: se il perioftalmo facesse questa stessa azione quando è nell’acqua, spingerebbe via il cibo anziché ingerirlo» spiega al Venerdì l’autore dello studio Krijn Michel, ricercatore in biologia all’Università di Anversa.
Nello studio si ipotizza che questa «lingua d’acqua», secondo una definizione impropria ma efficace, possa essere uno stadio evolutivo intermedio tra il non avere del tutto la lingua e averne una vera e propria, di carne. «Premetto che a oggi non conosciamo bene i meccanismi dell’evoluzione della lingua negli animali» puntualizza il biologo, «però abbiamo qualche indizio interessante: per esempio sappiamo che in alcune specie di salamandra la parte inferiore della bocca funziona come una lingua quando l’animale non è in acqua. Nel perioftalmo quella stessa parte si muove come se una lingua ci fosse, ma a fare le veci della lingua è, appunto, l’acqua tenuta in bocca».
«Un altro adattamento mirabile di questo animale alla terraferma è la sua capacità di respirare aria attraverso le mucose della bocca e la pelle, che però, per poterlo fare, deve essere umida. Per questo il perioftalmo si rotola periodicamente nell’acqua che lambisce la spiaggia e nella fanghiglia. Ancora più notevole è, poi, come abbia evoluto pinne pettorali abbastanza robuste da poter essere usate a mo’ di rudimentali zampe, per gli spostamenti terrestri» osserva Michel. «E un’altra particolarità è il sistema di corteggiamento, che prevede faticosi salti in aria per farsi notare dalle femmine: per i maschi mettersi in mostra sulla terraferma, dove tutti i rivali sono più o meno alla stessa altezza visiva, è molto più arduo che in acqua».