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 2015  aprile 17 Venerdì calendario

SE LA SINISTRA DEM VOLESSE DANNEGGIARE RENZI DOVREBBE APPROVARE L’ITALICUM SENZA FIATARE. LO DICO DA ESPERTO DEI SISTEMI ORGANIZZATIVI

Caro amico della Sinistra Dem,
noi ci conosciamo da tempo, ci stimiamo molto, pur stando da sempre su due rive opposte del fiume della vita, io cattolico, liberale, Àpota, granata, tu agnostico, di sinistra, tifi per una maglia a strisce. In questi ultimi anni, in termini ideologici, ci siamo molto avvicinati, vedo che ti stai lentamente convincendo che il mio nemico, il subdolo «ceo-capitalismo», sta diventando anche il tuo. In fondo, una vita ben vissuta, cos’è? Alcuni grandi amori, il rispetto dei nostri valori, e un solo nemico, tutto il resto chiacchiere, jogging, noia, fuffa.
Per questo motivo, mi permetto di fare a te e ai tuoi colleghi in Parlamento della minoranza Dem una preghiera: esplicitate pure le idee nel modo che ritenete più consono alle vostre storie ideali e politiche, ma nel buio dello scrutinio segreto non abbiate dubbi: votate a favore dell’osceno Italicum e di Renzi. Tutti penseranno che lo facciate per non perdere la «poltrona» ma, credetemi, questa sarebbe solo la banale conseguenza di un atto strategicamente nobile. Alle elezioni del 2018 nessuno di voi sarà rieletto nel Pd, semplicemente perché sarete geneticamente incompatibili, nel Pd futuro tutti i deputati avranno lo stesso gruppo sanguigno del boss, le stesse impronte digitali, se fattibile lo stesso Dna. Nel secolo scorso è successo spesso.
Hai notato? Grillo non parla più (probabilmente non ha nulla da dire), il M5S è ripiegato su se stesso, ha perso parlamentari e spinta propulsiva, eppure il consenso del movimento è in crescita. Salvini invece parla in continuazione, è sopraesposto su tutti i media, salvo che sui Rom dove sostiene cose saggie («o decidono di fare i nomadi, e allora spostino le loro roulotte ogni mese, o fanno gli stanziali, e allora hanno gli stessi diritti/doveri di tutti noi»), in genere propone ricette stravaganti, come l’uscita dall’euro, la «flat tax», cassare l’unica riforma seria (Fornero). È impresentabile nelle sue felpe personalizzate, eppure il consenso della Lega è in rapida crescita.
Renzi è sulla cresta dell’onda, la sua visibilità è totale, i media sono a lui proni, nei grandi giornali e in quelli più sofisticati prevalgono i giornalisti embedded, la Classe Dominante, e la sua punta avanzata, i supermanager, si sono fatti «renziani», eppure il «suo» Pd è in calo, così lui. In termini logici, secondo le regole del mondo della comunicazione, tutto ciò è incomprensibile. In realtà, no. La spinta propulsiva del renzismo sta rallentando (starà cambiando verso?), «gufi e rosiconi» stanno scomparendo (un segnale negativo per lui), la Leopolda pare tornata a essere una stazione ferroviaria senza treni (che stazione sarà mai?), molti cominciano a chiedersi «costui, sarà un simpatico coglione o un geniale condottiero?».
Caro amico, il vostro obiettivo mi è chiaro, è lo stesso del M5S, della Lega, di quello che resta del centro-destra dopo l’orrenda, sciagurata stagione del Nazareno, credo anche di parte del Ncd: abbattere il bonapartismo di Matteo Renzi e la petulanza del suo cerchio magico, personale e mediatico, entrambi fattisi francamente insopportabili. Dai miei studi, di nessun valore scientifico perché basati su teorie valide nel mondo del business e del management, e non so quanto trasferibili alla politica, emerge che il processo ideale per raggiungere l’obiettivo sia:
a) approvare l’Italicum nelle sua versione più losca, l’attuale;
b) lasciare governare Renzi fino al 2018: i danni li compie il «ceo-capitalismo», i cittadini daranno però la colpa al suo «podestà local»;
c) trovare la parola chiave che «unifichi» tutti i programmi antagonisti;
d) trovare il candidato che sulla base della «parola chiave» unifichi tutti gli avversari del renzismo.
Tu sai che tutti quelli che si sono costruiti un sistema elettorale ad personam, al momento di «incassare» sono rimasti gabbati, la «legge truffa» ha sempre favorito il loro avversario che all’epoca appariva perdente. Sarà così anche questa volta? Per puro divertissement di studioso, sto da tempo valutando varie ipotesi: a) quale la «locuzione chiave» unificante? b) quale il profilo di chi saprà declinarla?
Berlusconi ci ha messo vent’anni a creare, a sua insaputa, il suo avatar Renzi, A sua volta, Renzi, a sua insaputa, sta creando la traslazione metaforica (nel mitico mondo dei tweet a volte succede) del suo successore. Ne vedremo delle belle, caro amico.
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 17/4/2015