Edoardo Narduzzi, ItaliaOggi 16/4/2015, 16 aprile 2015
MORETTI HA REGALATO A RENZI IL RIALZO A TRIPLA CIFRA DEL TITOLO FINMECCANICA
A Matteo Renzi ormai capita di frequente di confessare ai membri del giglio magico le sue recriminazioni sulle nomine. Le società partecipate dallo stato non vanno come il premier rottamatore sognerebbe. Tagliano invece di investire. Fanno catenaccio invece di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Frenano quando si tratta di affrontare il mercato e la quotazione in borsa. Tornasse indietro Renzi, così dice ai suoi più fidati collaboratori, non rifarebbe alcune delle scelte fatte.
A un anno esatto dalle nomine, il potere vero che conta nell’Italia dal pil anemico, sono davvero poche le soddisfazioni che il capo del governo può accarezzare. Sicuramente qualcuna gli viene da Finmeccanica. Un anno fa al momento della nomina del nuovo amministratore delegato, Mauro Moretti, il titolo in borsa valeva 5,2 euro, oggi sta a 11,7. Il rialzo è stato a tripla cifra. Nel frattempo la società pubblica, una delle più penalizzate dalla stagione del governo Berlusconi, ha avviato una politica di razionalizzazione delle partecipazioni. Archiviata l’epoca della conglomerale che si occupa dall’energia al trasporto, dall’elettronica agli elicotteri, la Finmeccanica che Moretti ha in testa è più asciutta e più specializzata. Gli investitori, che sempre seguono alla lettera il principio di Modigliani-Miller che ricorda che non si crea valore diversificando visto che i risparmiatori possono ottenere lo stesso risultato comprando più titoli equivalenti, sembrano apprezzare la nuova strategia di Finmeccanica. Certo, la cura Moretti, un po’ ruvida come lo è l’uomo che la incarna, non piace a tutti. La Finmeccanica del recente passato dava consulenze a gogò, faceva investimenti in ogni tipologia di società, da quelle che fatturavano pochi milioni di euro alle Drs. E si sa che le acquisizioni sono come gli immobili: più se ne fanno, più occasioni di generare anche provviste e consulenze non proprio regolari si hanno. In troppi si preoccupano, poi, del fatto che Finmeccanica possa diventare troppo piccola dimensionalmente per giocare alla pari con i suoi concorrenti nel business mondiale della difesa. Ma anche qui il tavolo da gioco è stato rivoluzionato. Il mondo unipolare Usacentrico non c’è più, come certifica meglio di ogni altro dato la tenuta della Russia, nonostante le sanzioni e il crollo del petrolio che dovevano metterla in ginocchio, alla crisi ucraina. In uno scacchiere multipolare vero un player specializzato e agile può avere opportunità di business inimmaginabili negli anni novanta. La scommessa che sta facendo chi compra azioni Finmeccanica è proprio questa: salire sul carro di un gruppo vincente della difesa 2.0.
Edoardo Narduzzi, ItaliaOggi 16/4/2015