Daniela Mattalia, Panorama 16/4/2015, 16 aprile 2015
CI NUTRIVAMO COSI, MILLE ANNI FA
Nessuno si sognava di mettersi a dieta, il sovrappeso era anzi gradito: il signorotto era colui che mangiava molto per mostrare prestigio sociale e forza guerriera. Si arrivava a consumare (così emerge da alcuni indizi) 5-6mila calorie al giorno. Bruciavano però di più: non c’era riscaldamento, si viaggiava a piedi o a cavallo. Non esisteva «cibo spazzatura», né la mania dei dolci. Nei piatti finivano soprattutto carne, pesce e verdura. Così si mangiava mille anni fa, come hanno raccontato esperti italiani, francesi, belgi e spagnoli al convegno «L’alimentazione nell’alto medioevo» appena conclusosi a Spoleto (organizzato dal Cisam, Centro italiano di studi sull’alto medioevo). Volendo tornare indietro nel tempo (l’alto Medioevo va dal 476 al 1000 circa) dobbiamo immaginare un banchetto dove tutti erano seduti lungo un solo lato della tavola, per godere degli spettacoli, e si usavano spesso le mani. «Carne, pesce e verdure erano i piatti principali, conditi con spezie, un lusso per ricchi, o erbe aromatiche; non mancavano formaggi e latticini, che sostituivano la carne nei periodi di astinenza. Frutta invece poca» spiega Massimo Montanari, presidente della Commissione scientifica del convegno. Cibo sano? «L’igiene degli alimenti era meno controllata di oggi, ma era anche più difficile che il cibo fosse adulterato, la maggior parte era prodotto dagli stessi che lo consumavano». Già allora era centrale il concetto di pasto in famiglia: «La famiglia si identificava esattamente come la comunità di coloro che mangiavano insieme» continua Montanari. «Nei monasteri la comunità monastica è quella che si riunisce a tavola; alla corte del signore, i suoi uomini e i suoi guerrieri sono coloro che dividono i pasti con lui». E, sorpresa, già si praticava la nutriceutica, così di moda oggi: «Il cibo era la prima medicina, il primo modo per mantenere o recuperare la salute del corpo». (Daniela Mattalia)