Roberto Mania, Affari&Finanza – la Repubblica 13/4/2015, 13 aprile 2015
CANNARSA, 730 ONLINE E FATTURE ELETTRONICHE L’APRILE DI FUOCO DI MISTER SOGEI
Quello di Cristiano Cannarsa, ingegnere, romano, classe 1963, è ormai un record: da quasi quattro anni è alla guida della Sogei, la società che gestisce l’anagrafe tributaria controllata per il 100 per cento dal ministero dell’Economia. Il suo mandato è in scadenza ma tutto fa ritenere che sarà riconfermato dalla prossima assemblea di maggio. Cannarsa ha visto cambiare cinque ministri: Giulio Tremonti, Vittorio Grilli, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Pier Carlo Padoan. Cinque diverse formule di governo nella lunga transizione italiana, dal tramonto della seconda Repubblica all’embrione della terza. In un Paese che continua a convivere con sacche inaccettabili, e incivili, di evasione ed elusione fiscali. E lì nel campus della Sogei alla periferia sud di Roma, vicino al Grande raccordo anulare, negli incroci dei dati molte cose si comprendono ancora meglio. È davvero l’Italia sotto i raggi X. Matteo Renzi e Cristiano Cannarsa non si sono mai incontrati, eppure per descrivere la prossima “operazione 730 precompilato” (partirà dopodomani) l’amministratore delegato di Sogei parla di «un vero cambiamento di verso». Slogan volutamente renzista di un manager che usa, però, un linguaggio tecnico assai poco seduttivo. Di un manager che vagamente somiglia al “direttorissimo” poi senatore forzista Augusto Minzolini, che al calcio preferisce il canottaggio, che ama i racconti noir, l’astrofisica e le contaminazioni di Miami tra gli yankee e i latinoamericani, che convive, e ha una figlia, con Catia Tomasetti, avvocato, partner dello Studio Bonelli Pappalardo, presidente di Acea, la multiutility romana quotata e controllata dal Campidoglio. Cannarsa è un ingegnere dentro la pubblica amministrazione e questo per tanti aspetti è un’anomalia in un sistema nel quale predomina la cultura giuridica anche nei posti di vertice, dove il rispetto delle procedure prevale sul conseguimento dei risultati. È anche un ingegnere anomalo: laureatosi con lode in ingegneria meccanica alla Sapienza, lavora prima alla Esso Italia e alla Procter & Gamble poi passa ad Aeritalia per arrivare nel 1991 all’Imi, l’Istituto mobiliare passato in seguito al Sanpaolo. È qui che impara a fare il manager. «Una scuola pazzesca», dice. «Gestivamo risorse pubbliche e private con un rigoroso codice etico. Quel che oggi non c’è praticamente più. Sono valori da recuperare, Cantone è la sintesi di quei valori al giorno d’oggi». Si mischia il diritto con la finanza, serve la tecnica per esaminare la congruità dei progetti, si impara ad effettuare l’analisi dei rischi, finanche quelli legati alla corruzione. Una scuola di formazione per la classe dirigente. Dal Sanpaolo Imi, Cannarsa passa poi alla Cassa depositi e prestiti. «Il mio rapporto con la politica? Zero, sono un tecnico», dice. «Sono stato scelto dal ministero dell’Economia, alla prima nomina il ministro era Tremomti che all’epoca non conoscevo. C’era una rosa di candidati, venni scelto io. Successivamente, nel luglio del 2012, sono stato nominato presidente e amministratore delegato, il ministro era Grilli». Era il 2011, quando Cannarsa venne chiamato da Tremonti. La Sogei fu coinvolta in una serie di scandali per appalti milionari affidati senza gara e quasi certamente in cambio di favori. L’ex finanziere delle Fiamme Gialle poi deputato del centrodestra Marco Milanese era il consigliere politico di Giulio Tremonti. Le indagini della magistratura toccarono Milanese e arrivarono allo Sogei. Tremonti azzerò i vertici di allora e ci mise Cannarsa come ammini-stratore unico che avviò un’operazione profonda di bonifica nel gruppo, cancellò gli appalti sospetti e anche l’inutile e costoso contratto di affitto (8.700 euro al mese) per una sede di rappresentanza in pieno centro di Roma di proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni. Lo stesso proprietario dell’appartamento dello scandalo Milanese-Tremonti. Ma perché Cannarsa alla Sogei? Si disse che dietro quella nomina ci fosse Gianni Letta, braccio destro di Silvio Berlusconi ma pure antagonista di Tremonti nella spartizione delle nomine per le poltrone del potere nelle aziende pubbliche. Letta e Cannarsa, all’epoca al Sanpaolo Imi, si incrociarono sì qualche tempo prima durante l’emergenza rifiuti a Napoli. Ma nulla di più. L’uomo determinante per l’arrivo di Cannarsa alla Sogei è stato invece Massimo Varazzani, avvocato di Parma dai tanti incarichi nelle controllate pubbliche (Fintecna, la stessa Sogei in seguito, l’Enav, tanto per ricordarne qualcuna) e, soprattutto, molto amico di Tremonti. Varazzani e Cannarsa, dopo essersi incrociati al Sanpaolo Imi, lavorarono insieme alla Cdp dove l’ingegnere romano è stato direttore e l’avvocato di Parma amministratore delegato. Si torna in qualche modo a Tremonti. Ed è stato proprio il fiscalista di Sondrio ad avviare il progetto per la fattura elettronica. Era il 2008. Dall’inizio di questo mese - quasi sei anni dopo tutti gli uffici della pubblica amministrazione sono tenuti ad emettere la fattura on line. «Abbiamo rispettato i tempi. Non succede sempre nella pubblica amministrazione, come è noto », commenta Cannarsa. La Sogei è divenuta un “postino evoluto” tra l’amministrazione e le imprese. Sulla rete viaggiano circa 30 mila fatture al giorno, a regime saranno 140 mila. Il risparmio sarà importante: secondo il Politecnico di Milano circa un miliardo per la pubblica amministrazione e 600 milioni per le aziende coinvolte. «Sogei – dice Cannarsa – è un ibrido. È una società di diritto privato che fa parte della pubblica amministrazione, è una stazione appaltante, è un erogatore di servizi, è gestore di un’infrastruttura tecnologica complessa, fatta di rilevanti competenze, tanto software, banche dati e un’enorme capacità di elaborazione. È un interfaccia tra pubblica amministrazione e cittadini e imprese». Sogei custodisce tutti i nostri dati sensibili: il nostro patrimonio, i nostri redditi, le nostre spese sanitarie. Una banca dati impressionante destinata a crescere quando prima o poi arriverà finalmente il documento digitale unificato, qualcosa di più della carta d’identità digitale. Sogei è uno strumento fondamentale nelle indagini contro la corruzione e il terrorismo internazionale. L’operazione 730 precompilato (in realtà parzialmente precompilato), dunque, non poteva che essere affidata alla Sogei. «Il 15 aprile non sarà un click day, non ci sarà l’effetto curiosità. Questo sarà un anno di prova, un anno di passaggio per cambiare il rapporto tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Certo, molti avranno da lamentarsi. Le resistenze arriveranno dai cittadini che in ogni caso devono cambiare abitudini, ma pure dall’interno dell’amministrazione perché ogni cambiamento porta con sé un mutamento delle responsabilità. Il vantaggio del 730 precompilato? La compliance fiscale. Finalmente si assiste a un’inversione di marcia con la pubblica amministrazione che non fa più il controllo a posteriori ma scrive ai cittadini per comunicare loro i rispettivi redditi. Il Fisco diventa un soggetto con il quale ci si confronta e non più esclusivamente il Fisco controllore ». Già, ma il professor Daniele Checchi della Statale di Milano ha scritto sul sito lavoce. info della sua odissea per scaricare il 730 precompilato. Ci ha messo cinque ore tra login, password, pin e puk nel sito dell’Agenzia delle entrate. «Non conosco nei dettagli il test. Ma i professori universitari non sempre fanno testo, io stesso insegno alla Luiss», taglia corto il numero uno della Sogei. Vedremo. Ma d’altra parte è lo stesso Cannarsa a riconoscere di stare seduto «tutti i giorni su una poltrona scomoda».
Roberto Mania, Affari&Finanza – la Repubblica 13/4/2015