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 2015  aprile 15 Mercoledì calendario

PERCHÉ CANTONE ENTRA IN QUALSIASI TALK SHOW E NE ESCE COL 40% IN PIÙ DI SHARE MENTRE RENZI DEVE RICORRERE AI TESORETTI PER NON PRECIPITARE?

Mesi e mesi di lavoro per raccogliere ritagli di giornali, dichiarazioni Tv, studio dei linguaggi, sia televisivi che del corpo (con la Tv in posizione mute), confrontare dichiarazioni, fare paralleli con altri personaggi studiati lungo il loro percorso per diventare leader: tutto da buttare. La ciliegia di Claudio Cerasa, sul Foglio di sabato 11 aprile, dedicata a Raffaele Cantone mi ha messo in crisi. Su di lui è stato acceso un faro, è stato sottoposto a una radiografia completa, infine è stato «abbattuto», dando a questo verbo il significato che usa il mio amico pescivendolo Beppe Gallina (Banco 2 di Porta Palazzo, a Torino) per rendere innocuo il parassita anisakis, se vuoi consumare crudo il pesce azzurro, come faccio io. È stato così bruciato un mio possibile scoop su Cantone. Pazienza, come si dice è la stampa, bellezza!
Ho verso il Foglio la stessa sudditanza psicologica che gli arbitri hanno verso alcune squadre (innominabili) del Nord, così come ero certo che all’analisi su «Cantone-cantonata» ci sarebbero arrivati prima di me, essendo oggettivamente più bravi. Io c’ero arrivato nelle vacanze di fine anno, con una curiosa intuizione notturna, mentre soggiornavo nel minuscolo hotel Kindli di Zurigo. Spesso, di notte appena esco dal «sonno rem» do il meglio di me, a volte mi vengono incredibili intuizioni, durano un lampo e le perdo per sempre, quindi devo affrettarmi a prendere nota: quella notte ci riuscii. Scrissi «C. kaput R. ovvero R. kaput C.?» (C. stava per Cantone, R. per Renzi). Chissà perché usai la “k”? Perché il mattino dopo gettai l’appunto e decisi di mantenere un segreto assoluto sull’intuizione notturna? Perché non ne parlai con il direttore Magnaschi? Perché non mi confidai con i miei amici magistrati? Ero certo che gli amici del Foglio ci sarebbe arrivati prima di me, ma, conoscendo la posizione che avevano assunto nei riguardi di Renzi, ero altrettanto certo che mai l’avrebbero esplicitata sui giornali. Invece, sabato l’hanno fatto. Un grave errore di valutazione, il mio.
Comunque ormai il fatto è avvenuto, la prima parte del mio segreto svelato. Continuo a non capire la ratio di questa mossa del Foglio, ma se l’hanno fatta doveva essere fatta, sono menti politiche raffinate le loro, le rispetto. Adesso resto sulla riva, osserverò lo scorrere del flusso delle rotative, delle onde radio, televisive, internettiane, qualcosa succederà di certo dopo la loro mossa, allora butterò le mie nasse a maglie strette, coglierò così tutti i segnali, deboli o forti. Però, confesso, non riesco a liberarmi del problema «Cantone-cantonata», i «perché» si affastellano in continuazione nella mia mente, specie ora.
Perché Cantone ha detto, seppur in modo ambiguo, che Farinetti (renziano con baffi) è legittimamente un bio-diverso? Perché, subito dopo, Renzi ha confermato che De Gennaro è un bio-normale?
Perché Cantone «entra» in un qualsiasi talk show e ne «esce» col 40% in più di share, mentre Renzi deve ricorrere a «tesoretti-mance» per non precipitare nei sondaggi? Perché Cantone ha un consenso così trasversale e diffuso, dalla Padania, al Blog di Grillo, al Manifesto, a molti della maggioranza silenziosa? Ormai, Cantone è un Bergoglio laico, l’unico credibile per combattere la «spuzza della corruzione». Perché David Serra e Sergio Marchionne tacciono imbarazzati? E così Luca Lotti e Marco Carrai? Perché ?
In conclusione, il Foglio ha fatto un coraggioso outing sull’anisakis Raffaele Cantone, mentre io non ho rivelato nulla sulle mie analisi segrete proiettate sul futuro politico di Cantone, anzi, attraverso i miei tanti «perché» ho disseminato mine antiuomo sull’intero percorso che dall’hotel Kindli di Zurigo arriva avventurosamente a Palazzo Chigi. Nel frattempo le mie «carte» segrete sono in berta, e lì rimarranno. E’ la stampa, bellezza...
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 15/4/2015