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 2015  aprile 15 Mercoledì calendario

GRAZIE ALLE IENE HO INCONTRATO IL PAPA


[Paolo Brosio]

“Finisci l’ospedale di Medjugorje”, mi ha i detto papa Francesco. Mi ha benedetto e ha aggiunto: “Aiuta i poveri!”». Paolo Brosio è un vulcano di entusiasmo e di gioia, dopo l’incontro con il Santo padre, avvenuto lo scorso 9 aprile in Vaticano. «Ho regalato al Papa una maglietta con la scritta “W la Gospa”, cioè la Madonna, come la chiamano a Medjugorje», continua Brosio. «E alla fine, facendo riferimento allo scherzo televisivo che mi avevano fatto quelli delle Iene, ha detto: “Fatti aiutare anche da loro per soccorrere i poveri!”».
Il 12 gennaio scorso il programma Le Iene presentano Scherzi a Parte ha mandato in onda uno scherzo nel quale Paolo Brosio riceveva la telefonata di una persona che imitava papa Francesco. Sopraffatto per l’emozione di sentire la voce di quello che pensava fosse il Pontefice, Brosio è scoppiato in lacrime. La sua reazione ha commosso 10 milioni di telespettatori. Da quel momento la gente ha cominciato a pensare che sarebbe stato meraviglioso se il vero Francesco avesse incontrato Brosio. E il sogno di tutti si è avverato.
«Mi ha telefonato monsignor Giovanni Angelo Becciu, che è il sostituto della segreteria di Stato, dicendo che il Papa voleva vedermi», spiega Brosio. «Ma io non ci volevo credere, pensavo a un nuovo scherzo e ho messo giù il telefono un paio di volte. Poi ho chiamato il cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua santità, che è un mio amico, e gli ho chiesto i numeri per verificare. Solo allora ho capito che stavolta l’invito del Santo padre era autentico! Ci siamo incontrati ed è stato epocale perché per quasi un’ora non ho fatto che parlargli di Medjugorje».
Da quando, sei anni fa, ha avuto una conversione che ha completamente cambiato la sua vita, Paolo Brosio è diventato uno dei più accesi sostenitori e divulgatori di Medjugorje, cosa che gli ha causato anche problemi con chi è scettico verso le apparizioni che dal 1981 avvengono nel piccolo paese della Bosnia ed Erzegovina. Su Medjugorje Brosio ha scritto sei libri, l’ultimo dei quali, I misteri di Maria (Piemme), è uscito il 25 marzo.
«Ho parlato a papa Francesco di’Medjugorje e lui mi ha ascoltato con attenzione», racconta Brosio. «Non si è sbilanciato, non ha fatto alcuna dichiarazione, è importante precisarlo. Ma ha voluto incontrare me, che ho fatto 137 ore di programmi televisivi su Medjugorje, che ho scritto un totale di 2.214 pagine sulle apparizioni. Qualcosa vorrà pur dire! Io gli ho portato i miei libri e gli ho dato anche la maglietta con “W la Gospa”. E il Papa si è fatto fotografare, mentre la tiene in mano. Mi ha abbracciato, mi ha strizzato l’occhio. La foto ha fatto il giro del mondo. Tutti questi gesti silenziosi sono più eloquenti di un lungo discorso! Immaginate la gente a Zagabria, a Spalato, a Sarajevo, a Mostar, in Montenegro, in Serbia, a Lubjana: tutti hanno fatto festa perché erano 34 anni che aspettavano una cosa del genere. Ripeto, il Papa non ha fatto alcuna dichiarazione sulle apparizioni. Ma non si era mai visto un pontefice con in mano una maglietta inneggiante alla Madonna di Medjugorje».
Domanda. Nel gennaio 2014 la Commissione presieduta dal cardinale Ruini ha consegnato il suo esame sulle apparizioni di Medjugorje. Lei pensa che papa Francesco darà un giudizio positivo?
Risposta. «Non lo so. Papa Francesco è curioso, vuole sapere ogni cosa. E poi deciderà. Non si può negare che Medjugorje sia nei suoi pensieri. Il 17 marzo Francesco ha ricevuto in Vaticano i vescovi della Bosnia ed Erzegovina, guidati dal cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, città dove il Papa andrà in visita il 6 giugno prossimo. Quasi sicuramente avranno parlato anche di Medjugorje. Il Santo padre in mia presenza non ha fatto alcuna dichiarazione. Ma se fosse stato contrario, di certo non mi avrebbe incontrato. Gli ho detto un milione di cose. L’ho bombardato, poverino! Dovevo restare con lui un quarto d’ora e ci sono rimasto 45 minuti. Lui ha ascoltato molto e parlato poco. Gli ho anche dato il “mattone del cuore”, cioè il mattone simbolo del primo pronto soccorso ospedaliero che l’associazione cattolica, fondata da me, sta costruendo a Medjugorje. Un mattone con sopra in rilievo la Madonnina che scende tra le guglie della chiesa di Medjugorje. E il Papa l’ha benedetto. Gli ho parlato dell’associazione onlus Olimpiadi del cuore di Maria e delle opere di carità che abbiamo già realizzato in Bosnia. Dopo due case per gli anziani e una per i bambini orfani. Ora vogliamo costruire il primo pronto soccorso ospedaliero della storia della cittadina, che provvederà anche ai poveri senza copertura sanitaria. Nel progetto mi stanno aiutando diversi imprenditori, gente che non conoscevo ma che mi hanno telefonato per mettersi a disposizione. Questa è la Provvidenza che agisce!».
D. Come ha reagito papa Francesco a tutte queste notizie?
R. «Era contento. Sorrideva. A un certo punto gli ho detto che io sono di Cinaglio, un paesino nel cuore del Monferrato che dista 6 chilometri da Portacomaro, da dove provengono i suoi nonni. Gli ho spiegato che la mia nonna si chiamava Rosa come la sua, che i suoi nonni erano emigrati in Sud America, mentre i miei a New York. Lui era felice. Allora gli ho parlato in dialetto piemontese e lui mi ha risposto divertito dimostrando di avere capito le mie parole».
D. Avete parlato anche dello scherzo che le hanno fatto in tv?
R. «Certo. Dopo lo scherzo ero stato malissimo, perché mi ero sentito preso in giro sulla mia fede, su ciò in cui credo profondamente, che ha salvato la mia vita. Lo scherzo me lo avevano fatto nel settembre 2013, ma non ho mai voluto firmare la liberatoria per farlo andare in onda. Poi il filmato è passato a Le Iene presentano Scherzi a Parte e Paolo Bonolis, che ne era il conduttore, dopo averlo visto mi ha chiamato dicendomi: “È uno scherzo tremendo, ma tu ne esci alla grande. Dimmi cosa vuoi per farlo andare in onda”». Ho risposto che volevo un aiuto per i poveri della Bosnia. Così dal 1 ° al 9 febbraio scorso, Mediaset ci ha dato lo spazio per degli spot solidali sul Progetto Mattone del Cuore».
D. Il Papa ha visto lo scherzo?
R. «Forse, non lo so. Ma gliene hanno parlato e mi hanno detto che le sue parole esatte sono state: “Voglio parlare subito con quest’uomo!”. Alla fine del nostro incontro mi ha raccomandato: “Vai e di’ a tutti che hai parlato con il Papa vero. Dillo alle Iene e fatti aiutare da loro per l’ospedale!”».
D. Lei ne ha parlato con loro?
R. «Sì, e mi hanno promesso di tenere in evidenza sul loro sito il progetto fino a che l’ospedale non sarà completato. Quando avevo detto al Papa che il sito delle Iene conta 4 milioni di contatti, lui ha risposto: “Quattro milioni di contatti? Un euro per ogni contatto fa quattro milioni di euro. Ospedale finito! Vai e fatti aiutare per i poveri!”».