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 2015  aprile 15 Mercoledì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 38

(Fisica per non fisici)

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SE UNA ROTAIA DEL TRENO È PIÙ CONSUMATA –
Aerei «Quando un aereo comincia la discesa per atterrare, la velocità passa da quei novecento chilometri l’ora, o su per giù, a soli trecento chilometri l’ora (o su per giù) prima del touch down sulla pista; eppure noi non ci siamo magari neanche accorti di questa variazione della velocità perché essa è avvenuta in un tempo lunghissimo. (...) Il pericolo che possiamo correre viaggiando dipende dalla eventualità che si possano presentare circostanze nelle quali le decelerazioni siano molto grandi. La velocità, di per sé, non è rilevante. Così, viaggiando in auto, è bene indossare la cintura di sicurezza anche se siamo in città; anzi, soprattutto se siamo in città pur procedendo a piccole velocità, poiché una frenata improvvisa e dunque una notevole decelerazione è tutt’altro che una eventualità remota».
Automobili «In automobile la sensazione di velocità che si avverte dipende in notevole misura dall’altezza che abbiamo rispetto alla strada. Più siamo in alto, per esempio a bordo di un camion piuttosto che a bordo della nostra 500, meno abbiamo l’impressione di andare veloci. Ci possiamo accorgere bene di questa circostanza in una situazione estrema, quando andiamo in aeroplano e siamo magari a diecimila metri di quota. Guardando dal finestrino ci sembra di essere quasi fermi, anche se il nostro jet sta volando a novecento chilometri l’ora».
Treni In Svezia si notò che i treni «consumavano di più la rotaia di destra (rispetto al senso di marcia) piuttosto che quella di sinistra» benché i binari fossero posti su un terreno perfettamente piano. Si trattava dell’“effetto Coriolis”, tanto più forte quanto più si è vicini al Polo, cioè dell’accelerazione provocata dalla rotazione terrestre su ogni traiettoria curvilinea. Problema risolto in modo semplice: «Invece di porre le rotaie in un piano orizzontale, queste, in Svezia, pendono sempre leggermente verso sinistra».
Diamanti La velocità della luce, simbolizzata da una “c” ed equivalente a poco meno di 300mila chilometri al secondo. Però solo nel vuoto, cioè nello spazio interplanetario. Quando attraversa un corpo, invece, la luce rallenta. Per esempio, all’interno di un diamante, va solo a 120mila chilometri al secondo.
Pioggia «Quando osserviamo un raggio luminoso noi non vediamo la luce fotone per fotone ma un fluire di radiazione senza soluzione di continuità. Un raggio luminoso è infatti costituito da un numero immenso di fotoni e dunque quello che noi percepiamo è un effetto medio; proprio come, durante un acquazzone, non sentiamo il rumore della pioggia a goccia a goccia ma uno scrosciare di intensità costante che è l’effetto globale medio del rumore prodotto dalle singole gocce quando esse raggiungono il suolo».
Bombe La famosa equazione di Einstein E=mc2 stabilisce l’equivalenza tra massa ed energia: precisamente, essa significa che l’energia (E) emessa da un corpo è pari alla perdita di massa (m) subita da quel corpo in seguito all’emissione, moltiplicata per il quadrato della velocità della luce (c). «Massa ed energia sono dunque praticamente la stessa cosa; tuttavia c’è da tenere conto del fatto che a una certa massa, anche molto piccola, corrisponde una energia grandissima [...] In una bomba atomica i prodotti dell’esplosione hanno complessivamente una massa di un solo grammo inferiore a quella della massa iniziale. In circa un milionesimo di secondo si verifica il rilascio di una energia che ha un valore dato dall’equazione E=mc2. A calcoli fatti (ponendo m=1 grammo), si vede che l’energia corrisponde a quella prodotta dall’esplosione di circa ventimila tonnellate di tritolo».
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 15/4/2015