Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  aprile 14 Martedì calendario

AVANZATI


Francesca Le Pera, 38 anni. Di Gerenzano (Varese), cuoca, due mesi fa, dopo vent’anni di matrimonio, aveva detto al marito Angelo Barberio, 43 anni, muratore, che non l’amava più e se n’era andata a vivere da un’altra parte, mentre i due figli di 15 e 19 anni erano rimasti col padre. L’altra mattina la donna passò a casa del Barberio per prendere le ultime cose e per salutare i figli ma l’uomo, che la separazione non l’aveva mai accettata, dopo averla pregato invano di tornare insieme prese un coltello da cucina e le infilò la lama più volte nel petto. I figli svegliati dalle urla della mamma corsero a vedere che succedeva e la trovarono cadavere sul pavimento in una pozza di sangue, mentre il padre lo videro che s’accoltellava nella pancia (sottoposto a un intervento chirurgico non è in pericolo di vita).
Verso le 11 di mattina di domenica 12 aprile in una casa in via Quarto dei mille a Gerenzano, provincia di Varese.

***

Gloria Trematerra, 55 anni. Originaria di Napoli, insegnante di lingue al liceo di Breno, in Val Camonica, madre della diciottenne Alice e di un ragazzo che studia a Torino, sposata con Tullio Lanfranchi, 61 anni, disoccupato dopo la chiusura dell’azienda per la quale lavorava come operaio. Madre e figlia, da quando alcune settimane fa la ragazza aveva denunciato la violenza del padre, vivevano in una struttura protetta. In più, la Trematerra aveva avviato le pratiche per la separazione, di cui il marito non voleva nemmeno sentir parlare. L’altra sera le due, per mettere in valigia gli ultimi vestiti, andarono a casa del Lanfranchi che appena le vide la moglie le saltò addosso con un coltello da cucina e le infilò la lama più e più volte in tutto il corpo, ferendo anche la figlia che s’era messa in mezzo per difendere la mamma. Quindi, gli abiti zuppi di sangue, bussò ai vicini: «Ho ammazzato mia moglie, chiamate il 118».
Poco dopo le 21 di venerdì 17 aprile in via Nazionale 15 a Niardo, in Val Camonica (Brescia).